Quando il teatro è intercultura

L’unica vera differenza tra Italia e Romania sta nelle sovvenzioni statali a sostegno di teatri e iniziative culturali “da noi gli studenti possono entrare gratis e assistere alla preparazione dello spettacolo, ed è importante perché non si impara solo recitando, ma anche guardando”. Teodora Madasa, 31 anni, nata ad Arad in Romania, è in Italia da due anni dove grazie ad una borsa di studio frequenta il corso di laurea magistrale al Dams – Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo – all’università Roma 3, dopo aver terminato  l’Accademia di recitazione teatrale e cinematografica all’Hyperion di Bucarest.In Italia per turismo nel ’99, un paio di settimane divise tra Venezia, Bergamo e altre città del nord, a distanza di 10 anni la scelta della magistrale a Roma, forse un segno del destino: “da bambina guardando l’atlante ero affascinata da quello ‘stivaletto’, sapevo che prima o poi ci sarei andata”. L’alternativa era Londra, “mi ero proposta di visitare entrambe le città per decidere dove iscrivermi, ma dopo essere stata a Roma nel luglio 2009 non ho avuto bisogno di recarmi in Inghilterra, mi ero innamorata della vostra città”. Dopo le prima esperienza lo scorso anno con il Teatro da Battaglia in “Garage” di Carlo Nesler, la collaborazione con l’Accademia di Romania, sempre da aiuto regista, insieme alla compagnia Progetto Miniera in “Sorescu alla prova”, tratto da “Iona” del drammaturgo Marin Sorescu nel corso della rassegna Emersioni Sceniche. “Come ogni rumena che ama la propria cultura cercavo eventi su internet. Ho iniziato a seguire mostre, concerti, spettacoli teatrali dell’Accademia, volevo vedere come veniva rappresentata la nostra tradizione. Dall’assidua frequenza è cresciuta un’amicizia”.Le prime esperienze teatrali sono state nel suo paese, come attrice in alcune compagnie private, assieme ad altri studenti dell’Accademia: “se non sei diplomato non ti prendono”. I maggiori riconoscimenti sono arrivati grazie a “Stelle nel cielo del mattino”, tratto dall’opera del drammaturgo russo Aleksandr Galin e diretto da Damian Crasmaru, vincitore di premi per miglior regia ed interpretazioni sia comiche che drammatiche, dovute alla duplice natura del testo. La caduta del regime di Ceausescu, ha portato alla fine di filtri e censure, “molti bravi autori e registi si sono formati in quel periodo, pur costretti ad andar via per le loro idee”.Progetti Tra le idee di Teodora, il progetto di un laboratorio teatrale multietnico: “ognuno è diverso e conoscere l’altro è un modo per arricchire il proprio bagaglio culturale.  Le differenze linguistiche non sono un problema,  ad esempio alcuni italiani che avevano seguito ‘Hess’ in rumeno, sempre durante Emersioni Sceniche, mi hanno detto che pur non capendo le parole avevano percepito la trasmissione di emozioni”. Per l’attuazione, come per la messa in scena di qualunque spettacolo, serve un minimo capitale, motivo che spinge la Madasa a tentare la via del dottorato di ricerca una volta conseguita  la laurea, nel prossimo febbraio: “conto di avere delle entrate fisse grazie all’insegnamento, così da mettere in atto ciò che ho in mente”.Mediatrice culturale Un’altra attività di Teodora è il corso da mediatore culturale di sei mesi cui si è iscritta, “voglio essere d’aiuto ai miei connazionali, collaborare alla loro integrazione, fare da ponte tra le due culture”. È un’ulteriore possibilità lavorativa, con progetti soprattutto nelle scuole, dal supporto ai genitori su questioni tecniche come l’iscrizione, al dialogo tra loro e gli insegnanti. Ben integrata a livello socio-culturale, Teodora frequenta anche la comunità rumena, soprattutto la chiesa di Piazza Euclide, “ci si sostiene a vicenda, ad esempio c’è una bacheca con annunci di lavoro, ci si scambiano informazioni e nel piano sotterraneo vengono dati pasti caldi ai più poveri, grazie alle offerte. È bello anche il fatto che non siamo l’unica comunità cui la chiesa mette i suoi spazi a disposizione, a seconda degli orari ci sono messe per altre nazionalità”.Giuria Piuculture In vista del Medfilm Festival, Teodora sarà parte della giuria speciale Piuculture. Grande appassionata di cinema, già all’Accademia di Bucarest era venuta a conoscenza dei classici italiani: “la mia preferita è Anna Magnani, poi Fellini e recentemente ho scoperto le commedie di Totò. Vedo anche le novità al cinema, mi è piaciuto molto Terraferma, finalmente un film diverso, per la tematica trattata.” Per quanto riguarda la produzione romena “sono orgogliosa del fatto che stia crescendo una generazione di registi molto preparata, un anno fa al festival di Mosca, ha vinto un nostro film, ‘Despre alte mame’ (= Madri differenti) di Tiberiu Iordan, visibile anche in italiano”.

Gabriele Santoro(6 novembre 2011)