Paraguay-Rappresentanza Rom:storie dietro una partita senza partita

Maglia bianca e rossa per il Paraguay, blu a strisce bianche per Rapp. Rom

(24 maggio) Paraguay-Rappresentanza Rom: 8-1. È una partita decisamente sbilanciata quella tra questa parte del sud America e il popolo che sotto una bandiera ha con coraggio provato a riunire non una nazione bensì la propria moltitudine di provenienze e differenze;:dalla Romania a vari paesi slavi  tra cui la Serbia.7 reti tutte paraguayane nel primo tempo, una tripletta di Jose Luis De Felice, due doppiette dei fratelli Benitez, Victor David e Arnaldo.Nel secondo tempo arriva l’ottavo goal di Modesto Rituale Ortiz; il piccolo, simbolico riscatto della Rappresentanza è dato dalla realizzazione di Alexandru Iancu mentre è vano il goal di Costantin Miclescu annullato per fuori gioco, un errore in cui le maglie blu cadono più volte durante gli 80 minuti prescritti dal Mundialido.

Bellezza ed esperienza senza errori – Il gioco del Paraguay è fluido, i dubbi rari: la palla si sposta di piede in piede, le triangolazioni  sono belle a vedersi e funzionano: lasciando la palla a terra l’errore è raro. Il cross è solo l’ultimo stratagemma.Questo vien fuori da un Paraguay, fresco di bicentenario, che ha l’abitudine a giocare con questi giocatori  Calciatori che si sperimentanoanche in formazioni da calciotto e calcetto in altri campionati, a cui partecipano altre squadre del Mundialido. Infatti conoscono già modi di gioco, pregi e limiti di altre squadre concorrenti. Non è un caso che il tifo e i giocatori dell’Ecuador, che disputerà subito dopo di loro, sugli spalti si mescolino nella chiacchiera, nella trombetta, nei cori, al Paraguay. E il Paraguay poi ricambieràIl tifo delle donne paraguayane, colorato e colorito, dai polmoni forti, con indicazioni mirate – ed urlate se necessario –  ai giocatori, ha tanti motivi dietro: fidanzati in campo, magliette del bicentenario che circolano e un’obiettiva competenza; almeno tre di loro disputano campionati di calcio femminile

Ragazzi della Rappresentanza Rom. Al centro Costantin Miclescu, alla sua sinistra il realizzatore Alexandru Iancu

L’impresa invisibile della Rappresentanza Rom – La rappresentanza Rom con i suoi 11 giocatori insieme invece non ha mai giocato: e il problema sorge proprio dal fatto che fare una squadra che rappresenti il variegato e complesso popolo rom ha significato riunire inflessioni linguistiche, insediamenti capitolini, diversi e lontani che spesso non si conoscono tra loro. E che anche come singole comunità raramente giocano in campi da 11. In questo campionato per il popolo Rom i giocatori provengono dagli insediamenti di Via Salone (vicino a Settecamini) e Camping River (Prima Porta).In questo senso una piccola grande impresa la Rappresentanza Rom l’ha fatta molto prima di entrare in campo.A inizio partita so solo i nomi dei giocatori delle due squdre ma non so a quali numeri di maglietta corrispondano: chiedo consiglio alle tifoserie. Quelli di Rappresentanza che provengono dal Camping River,  mi sanno rispondere solo per i giocatori del proprio insediamento. Alcuni di loro sono poi “giocatori mancati”: Luciano Enea, Ionel Poenaru, Marius Dumitru, Leonard Balteanu sarebbero stati in campo se avessero presentato per tempo la foto necessaria per l’iscrizione. Ionel sorride e mi dice: “io sono pure bravo”.Insomma sembra che la difficoltà d’organizzazione abbia pesato notevolmente sul gioco almeno quanto il gioco stesso

Speranze di un portiere paraguayano – Juan Manuel è uno dei due portieri della bandiera rossa, bianca, blu.  Divide ritualmente i pali con Carlos Fabian, il primo tempo spetta a quest’ultimo, poi cambiano.Juan Manuel è da 6 mesi in Italia, la fidanzata, Shirley, è arrivata da 3. Lei ha due lauree, una in farmacia e una in biochimica e cerca di collocarsi. Lui invece è venuto a fare lavori generici, ora è cameriere: ha fatto 3 anni di studi odontotecnici in Paraguay; gliene mancano altri 3. Per adesso non ha potuto terminare perché l’università in patria costa molto e le rimesse della madre, Silvina, da 24 anni in Italia, prima badante, (i popoli delle badanti: una storia tipica) ora in pensione, sono servite a tirar su anche i due fratelli più grandi e a pagare loro gli studi: ora uno è avvocato, l’altro medico.“Provo a metter da parte qualche soldo, se riprendo entro 3 anni, posso ancora completare il ciclo di studi. I vostri euro valgon tanto da noi: 500€ qui, 3000 da noi. Poi torno in Italia: mi piace qui”

La squadra del Paraguay
Paraguayane in festa. Alcune di loro giocano campionati di calcio femminili

Marco Corazziari (27 maggio 2011)