Capodanno curdo 2624

Il 21 marzo si festeggia il Nou-Ruz, il capodanno delle religioni Zoroastriane. Antichissima festa nazionale dell’Iran, risale a 2500 anni fa e celebra l’equinozio di primavera. Rappresenta la festa della rinascita della natura, del sole.

Nou-Ruz curdo. Pur accomunando tutti i popoli di religione Zoroastriana, il capodanno assume sfumature diverse per i vari popoli. “Per i curdi – spiega Hevi Dilara, presidente dell’associazione Europa Levante – il capodanno si colora di una ricorrenza peculiare: la liberazione del popolo curdo/dei popoli medi (della Mesopotamia) dal tiranno Zohak. La leggenda narra che il re, dopo un patto col diavolo, avesse due serpenti sulle spalle, che gli procuravano dolore alla testa. Per placarlo doveva nutrire le bestie quotidianamente con i cervelli di bambini curdi. Kawa il fabbro si oppose al sacrificio del figlio e sconfisse il tiranno. Accese poi un grande fuoco nel castello, che simboleggia la libertà ed è l’elemento principe del capodanno”.

Il valore del capodanno. “Per un popolo diviso fra quattro stati, Turchia, Iran, Iraq e Siria, il 21 marzo è una festa dal significato molto forte. Neu-Roz vuol dire letteralmente “nuovo giorno”. Tutta la settimana è dedicata alle feste ed alle celebrazioni. Il fuoco simboleggia la libertà, ma anche la purificazione, perciò si fanno grandi pire intorno alle quali si danza con abiti tradizionali. Il governo turco, consapevole del significato della festa, l’ha sempre osteggiata. Io mi sono vista distruggere la casa per aver cantato in curdo. La lingua ci è negata come la festa di orgoglio nazionale. Perciò dal 96-99 il governo turco ha “assimilato” il capodanno stabilendo che si tratta di una ricorrenza che deriva dai mongoli, da Gengis Kahn. Ma è una forzatura che non ha radice storica e culturale. Perciò noi la festeggiamo ancora a modo nostro”.

I rituali tradizionali. “Bisogna mettere sette elementi, sale, grano, zucchero, acqua, lenticchie ed uva passa, a cuocere sul fuoco. Poi bisogna vestirsi in maniera tradizionale con colori dell’arcobaleno perché la festa è legata al risveglio della natura. Per chi segue la filosofia di Zoroastra bisogna anche purificarsi, liberarsi dei pensieri negativi e dal male, ma è un percorso di libera scelta e non morale. Ho sempre molto amato questa festa. Del modo di viverla qui ovviamente mi manca l’atmosfera complessiva, vedere ad esempio, come nella capitale del Kurdistan Amed – Diyarbakır in Turco, nell’anatolia sud orientale – due milioni di persone che scendono in piazza per celebrare il marchio nazionale dell’identità del nostro popolo”

Questa la testimonianza della comunità curda. E per gli iraniani?

Le origini. “Anticamente il Nowrooz veniva festeggiato – ci spiega Parisa Nazari, insegnante di persiano – dagli zoroastriani nell’antica Persia. Gli iraniani hanno continuato a festeggiare il capodanno  persiano anche dopo l’islamizzazione di gran parte dei popoli della zona e nonostante i sovrani abbiano tentato varie volte di cambiare calendario. Tuttora questa ricorrenza viene festeggiata non solo dagli iraniani dovunque si trovino ma anche dal popolo curdo”.

Tra 1390 e 1391. “Alle 6:14 del 20 marzo 2012 finisce l’anno 1390 (con il fuso orario saranno le 8:44 in Iran) e si entra nel 1391. Nel corso dei secoli le tradizioni legate alla festa sono leggermente cambiate. Per esempio è stato introdotto il Corano all’interno dell’ “Haft Sin”. Haft Sin  significa “sette esse” e si riferisce a una tovaglia oppure un tavolo allestito con sette oggetti dal significato simbolico positivo che cominciano con la lettera “S” in lingua Farsi, come per esempio la mela (SIB), la moneta (SEKKE) e così via. Si mettono anche dei pesciolini rossi (vivi naturalmente!), germogli di grano e uno specchio”.

Come si festeggia in Iran. “Questa festa viene celebrata in maniera molto sentita sia all’interno del paese sia da chi si trova all’estero.  Gli iraniani dovunque saranno si riuniscono intorno a “Haft Sin” con tutta la famiglia, con vestiti nuovi e con i dolci tipici, aspettando il secondo esatto del fine dell’anno vecchio per farsi gli auguri per il nuovo. Si festeggia poi con il cenone a base di riso e pesce e altri piatti tipici”.

La comunità iraniana di Roma. “Ogni anno organizziamo serate di festa con musica, ballo e piatti tipici. Anche i curdi fanno altrettanto. Ci sono piccole diferenze nelle tradizioni legate ai festeggiamenti di “Nowrooz” ma ormai è una ricorrenza più legata alle tradizioni che alla religione”.

Davide Bonaffini(14 Marzo 2012)