Kulinarya: Filippine che delizie

Donne filippine in abiti tradizionali“Filippini e italiani usano la stessa parola per dire ‘regalo’ e l’amicizia è un regalo prezioso che continueremo a nutrire e curare”. Questo l’augurio dell’ambasciatore delle Filippine a Roma, Virgilio Reyes, nella serata di presentazione di Kulinarya, rassegna gastronomica, artistica e culturale organizzata presso il ristorante Doney del Westin Excelsior di Roma per celebrare il 114° anniversario dell’indipendenza e il 65° delle relazioni diplomatiche Italia-Filippine.
“Molti sono i fattori che hanno avvicinato le due nazioni e i due popoli: la cultura e la religione latina e l’importanza dei legami familiari, il rispetto per gli anziani, la cortesia, l’amore per la musica, il cibo il divertimento e la bellezza”.

L’ambasciatore delle Filippine a Roma, Virgilio Reyes
L’ambasciatore delle Filippine a Roma, Virgilio Reyes

Arte di fiori e scarpe. Una scarpa da donna interamente composta di rose rosse si erge maestosa nel salone centrale del Westin Excelsior, inebriando gli spettatori con il suo profumo e la sua eleganza. Opera di Efren Dordas e Richard Gabriel, artisti filippini che da anni vivono in Italia.
Efren Dordas è anche l’autore della bellissima installazione di legno, vetro e fiori che dà un delicato benvenuto agli ospiti che entrano nella sala del ricevimento. L’amore per le creazioni floreali è nato quasi per caso: “Lavoravo all’hotel Ancelot, era il 15 agosto ed una sposa irlandese non riusciva a trovare un fiorista aperto che le confezionasse il bouquet”. Inizia così il percorso che lo porta ad aprire la sua attività di flower designer nel cuore di Roma, realizzando composizioni uniche e originali.
Le calzature femminili sono le protagoniste indiscusse delle opere di Richard Gabriel, scultore filippino che vive a Milano da 20 anni. Forme sinuose, colori intensi e tacchi audaci caratterizzano le sue creazioni: “Adoro le scarpe perché sono accessori che definiscono la bellezza femminile. I tacchi alti rappresentano la crescita personale, la possibilità per la donna di raggiungere il vertice del successo, in qualunque ambito della vita”.

La scultura a forma di scarpa realizzata da Efren Dordas e Richard Gabriel
La scultura realizzata da Efren Dordas e Richard Gabriel

Un arcobaleno di gusto. Arricchita dalle influenze culturali cinesi, spagnole e americane, la cucina filippina è un mix di sapori. Il suo piatto simbolo per Margarita Araneta Forés, nota chef filippina che insieme a James Foglieni ha ideato il menù di Kulinarya, è l’halo halo, un dolce preparato con una varietà di ingredienti, come ananas, tapioca, fagioli, mais, crème caramel: “Ci sono tanti colori, come nella cultura filippina”. Di questa ricchezza offre alcuni assaggi nelle cucine del Westin Excelsior, partendo dalla preparazione di uno dei piatti più antichi: il Kinilaw. Pesce fresco marinato in aceto piccante, mescolato con zenzero, cipolle e peperoni rossi: “A scelta si può aggiungere latte pastorizzato o di cocco”. L’aceto, spesso impiegato nella conservazione dei cibi per garantire la resistenza al clima caldo conferisce alla cucina filippina il caratteristico retrogusto agro. Sfogliando il libro di ricette Kulinarya, nato dall’omonima manifestazione che Margarita Araneta Forés ha curato 4 anni fa, si incontrano piatti come il kare-kare, carne di bue in salsa di arachidi condita con melanzane, fagioli e cuore di banana o la bottarga di talangka, piccoli granchi, da gustare con riso, pollo grigliato o pesce. Diverse sono le ricette a base di maiale, come il mongo, soffritto di carne, gamberetti e cipolle, il pinakbet, caponata di maiale, zucchine e fagiolini. Non mancano le corrispondenze con l’Italia: i chicaron sono preparati come i ciccioli con grasso di maiale, serviti con l’accompagnamento di un pesto di gamberetti, il lechon è l’equivalente della porchetta, ma non è disossato. 

Una scultura a forma di scarpa realizzata da Richard Gabriel
Una delle creazioni di Richard Gabriel

Da New York a Forlimpopoli. “Probabilmente in un’altra vita ero italiana” sorride Margarita Araneta Forés spiegando la sconfinata passione per il Bel Paese che l’accompagna oltre vent’anni: “A New York, lavorando per la casa di Valentino, è nato il mio amore per la cultura italiana. Così sono venuta a Firenze dove una signora toscana mi ha insegnato i segreti della vostra cucina”. Tornata nelle Filippine organizza un servizio di catering che offre piatti italiani, poi decide di puntare più in alto: “È come nel matrimonio, devi sempre andare avanti e mantenere viva la passione”, così nel 1997 apre Cibo, catena di ristoranti con menù rigorosamente made in Italy: “Il prossimo obiettivo è l’inaugurazione di una linea di oggetti per la casa e di un negozio di fiori”. Dopo Kulinarya la prossima tappa sarà a Forlimpopoli per partecipare alla Festa Artusiana: “Per me è un grande onore poter diffondere le tradizioni culinarie del mio paese in centri culturali così importanti”. Uno scambio all’insegna del reciproco arricchimento che, attraverso l’accordo recentemente siglato con il sindaco di Forlimpopoli, vedrà l’apertura a Manila di una scuola di cucina nel nome di Pellegrino Artusi, che diffonda in tutta l’area asiatica la cultura artusiana e i prodotti DOP e IGP dell’Emilia Romagna.

Margarita Araneta Forés
Margarita Araneta Forés

Sandra Fratticci
(14 giugno 2012)