
È l’Irlanda del Nord ad aggiungersi al Camerun nel computo delle qualificate nel girone H della prima fase del Mundialido. Nella gara delle 18 di sabato 9 giugno la formazione britannica si è sbarazzata – non senza qualche polemica – dell’Etiopia con il punteggio di 2-0 ed agli ottavi di finale dovrà vedersela con il temibile Capo Verde, già fautore dell’eliminazione dei ragazzi allenati da Mr. Braccini nel 2011.
Squadre schierate con schemi speculari, un prudente 4-4-2 per entrambe. Africani che si affidano in attacco al fisico di Mastropietro, supportato da Makonnen, mentre sulle fasce agiscono Roberto Canti e Mekon, con Paolo Cabini e De Stefani a completare il reparto di centrocampo. A guidare la difesa, il capitano Gabramariam. Dall’altra parte prima linea con Sumpter e Thompson, sugli esterni spazio a Giannolo ed Elliott. Agli etiopi serve la vittoria, per l’Irlanda del Nord può anche bastare il pari per poi mettersi a vedere la Colombia nella seconda partita della giornata e sperare che non si accaparri i tre punti contro il Camerun già qualificato.
L’avvio è di marca europea e alla prima vera occasione è già vantaggio. Al 6’ Sumpter scaglia una sassata dai 25 metri, l’estremo difensore Teklegeziabher si tuffa in ritardo alla sua sinistra, 1-0. I biancoverdi continuano a macinare calcio, ma prima Sumpter e poi Elliott non riescono a trovare lo spunto vincente. Africani non pervenuti fino al 19’, quando Mastropietro si invola verso la porta difesa da Fava, ma viene chiuso da Ercole. La partita si scalda, Tondi viene ammonito per un fallo su Roberto Canti, sempre nel vivo del gioco. Etiopi che si innervosiscono molto per le entrate – dure ma nei limiti della correttezza del gioco – riservate ai loro attaccanti, tanto che Simone Canti si prende il giallo per proteste. Il primo tempo si chiude con un tentativo aereo di Belihu, debole e centrale.

Seconda frazione più vibrante, prima è Sumpter a sfiorare la doppietta personale, poi Mekon calcia a botta sicura dall’altezza del dischetto, pallone che si impenna in angolo per la stoppata difensiva. All’8’ Teklegeziabher riscatta l’errore sul primo gol, deviando una bella conclusione di Oliver. La chiave della partita è tra il 13’ e il 15’. Rete annullata a Mastropietro per fuorigioco, dopo due minuti un cross di Giannolo dalla destra trova libero Thompson che insacca senza problemi per il 2-0, scatenando le proteste degli etiopi, che valutavano irregolare la posizione del centravanti nordirlandese. Decisioni del direttore di gara Rosci e degli assistenti che sembrano comunque corrette – forse anche qui servirebbe la moviola in campo. A farne le spese Roberto Canti, sostituito perché troppo nervoso subito dopo una leggera spinta ad un avversario a gioco fermo, che poteva anche costargli un cartellino. Ma gli va dato merito di grande fair play al termine degli 80′, quando è andato a stringere la mano a tutti gli avversari. Africani che ci provano ancora con grande cuore, ma non è la loro giornata, specialmente per Mastropietro. Prima calcia a lato un comodo pallone arrivato sui suoi piedi per un disimpegno errato. Al 23’ trova uno spettacolare Fava a dirgli di no su conclusione da fuori area destinata all’incrocio. Sul seguente corner è sfortunato quando il suo colpo di testa viene salvato sulla linea, con la complicità della traversa, da Meredith. Passato il pericolo, Irlanda del Nord che potrebbe addirittura portarsi sul 3-0, ma le diverse situazioni di contropiede non vengono sfruttate a dovere.
Buona prova degli irlandesi, non spettacolari ma solidi, con una difesa che non ha praticamente mai sofferto, ben diretta da Ercole, sempre in anticipo nel gioco aereo. In attacco si sono viste buone cose soprattutto da Sumpter, che a dispetto di un fisico da prima punta si è mosso molto fino alla sostituzione, a pochi minuti dalla fine. Agli ottavi un test difficile, contro il Capo Verde che ha chiuso il suo girone a punteggio pieno confermando di essere tra le favoritissime. Etiopia che lascia la competizione con un solo punto. Squadra poco consistente, più cuore che testa, anche se ieri almeno un gol l’avrebbe meritato.

“L’obiettivo dichiarato alla vigilia è arrivare tra le prime quattro”, afferma il coach dei biancoverdi Gianluca Braccini, già giocatore con quella maglia al Mundialido occupando l’unico posto di “straniero” disponibile, ora in panchina in seguito ad un infortunio. “Il nostro miglior piazzamento è stata la finale tre anni fa”. Squadra che si è formata intorno al pub Finnegan’s, in via Leonina, nei pressi di via Cavour, dove sono soliti riunirsi molti britannici della capitale “i molti cognomi italiani in rosa sono perché vengono da coppie miste. Come nome è stato scelto Irlanda del Nord, ma in realtà arrivano da tutto il Regno Unito, la cui cittadinanza è il requisito per far parte del team. La maggior parte di loro lavora in organizzazioni internazionali, come la Fao. Il pub è il punto di ritrovo, ma ogni settimana giocano, quindi si conoscono bene”. Claudio Cannizzaro, dello staff, svela il progetto di creare una sorta di Mundialido anche a Latina, da dove viene: “ci sono comunità di indiani, bengalesi, rumeni, moldavi. Ci piacerebbe ricreare quest’atmosfera, magari proprio in collaborazione con Eugenio Marchina” – patron dell’evento.
Gabriele Santoro
(10 giugno 2012)