L’italiano alla moschea: verso l’autonomia

L’italiano alla moschea: verso l’autonomiaNiente libri. Pentole, piatti, bicchieri, bigiotteria e cosmetici , ago e filo. Questi sono gli oggetti usati a lezione da Gemma Degni, insegnate del corso femminile di italiano organizzato presso la Grande Moschea di Roma. L’orologio e il calendario, la cucina araba e italiana, i lavori in casa e l’abbigliamento sono i temi scelti per rompere il ghiaccio con le 11 allieve che, da novembre a giugno, hanno frequentato con passione le lezioni.

L’italiano, finalmente. Samira viene dal Marocco, Samina dal Bangladesh. La prima è diplomata al liceo, l’altra ha una laurea in economia e nel suo paese lavorava per un’azienda di moda. Entrambe vivono in Italia da anni insieme ai mariti e hanno figli piccoli nati qui, ma nessuna delle due è riuscita in passato ad imparare la lingua. “Prima abitavamo a Monterotondo e lì non c’era una scuola” spiega Samira. “Ho frequentato un corso per 3 mesi, ma era lontanissimo da casa per cui ho dovuto lasciarlo” le fa eco Samina. Appena vengono a conoscenza dell’iniziativa organizzata alla Grande Moschea decidono di partecipare: “Se vivi qui devi imparare la lingua, è una cosa normale”.“Ho seguito tutte le lezioni” racconta Samira “Abbiamo studiato l’alfabeto, la grammatica, il lessico e la pronuncia. Prima di frequentare il corso parlavo pochissimo l’italiano, al liceo avevo studiato il francese ed è una lingua molto diversa. Ora conosco moltissime parole e riesco anche a leggere”.

Impegno e pazienza, la ricetta vincente. Samina e Samira sono entusiaste del corso e parlano dell’insegnante con stima e affetto: “Gemma è bravissima. Quando non riuscivamo a capire lei ci rispiegava pazientemente i concetti e non andava avanti finché tutta la classe non aveva compreso. Una persona davvero gentile”. “Mai mi stanco di ripetere, incoraggiare e lodare” conferma Gemma Degni “Ho sperimentato che con questo sistema la paura di sbagliare gradualmente cede il passo al voler provare a scrivere e a parlare, e poi a leggere”.Nell’arco di pochi mesi sono arrivati risultati importanti: “Per sette anni ho vissuto sempre in casa e mi sentivo sola” racconta Samira “Ora finalmente posso accompagnare i miei bambini alle feste e fare amicizia con le altre mamme”. Le piccole incombenze quotidiane non sono più un problema: “Alle visite mediche mi accompagnava sempre mio marito, ora invece posso andare da sola” spiega Samina.

A settembre si riparte. Il segretario del Centro Islamico Culturale d’Italia si è dichiarato favorevole alla continuazione del corso femminile a settembre. Gemma Degni è pronta a ripartire: “Alcune allieve faranno l’esame di italiano A2 e magari continueranno a studiare”. Accanto a loro arriveranno altre donne che, come Samina e Samira, potranno imparare la lingua parlata dai loro bambini, andare ai colloqui con i professori, fare la spesa nei negozi italiani, scambiare un saluto con la vicina di casa. Diventare autonome.

Sandra Fratticci(13 agosto 2012)