MoneyGram Award, l’impresa straniera cresce

È Simon Florin, quarantaduenne rumeno di Bacau  a Roma dal 1996, titolare di un’azienda di import-export e vendita all’ingrosso di prodotti tipici del suo paese, la “Romania Srl”, il vincitore della IV edizione del MoneyGram Award 2012, unico premio all’imprenditoria immigrata in Italia. Succede al camerunese Jean Paul Pougala, fondatore a Torino della “Election Campaign Store”, società attiva nella produzione e commercializzazione di articoli promozionali per campagne elettorali. “Prometto che nel futuro farò onore sia alla comunità rumena che a quella italiana”, le poche parole di Florin alla cerimonia di premiazione svoltasi nella mattinata del 13 settembre alla sala Deluxe della Casa del Cinema.

I numeri dell’imprenditoria straniera A dispetto della crisi, i dati che riguardano l’imprenditoria straniera sono in grande e benaugurante ascesa. Dal 2005 il numero di titolari d’impresa italiani sono calati dell’8%, contro un +40% di quelli di origine immigrata, saliti a 400 mila. Rispetto all’ultimo anno sono in crescita del 5,9%, praticamente rimpiazzando i 28 mila nostri connazionali usciti dal mercato. “Il 61% degli italiani ritiene che gli immigrati stiano contribuendo alla ripresa economica”, riporta Marilena Colussi, direttore scientifico dell’osservatorio immigrati della Etnocom Marketing. “Un 14,5% invece non risponde, vuol dire che c’è ancora bisogno di maggiore informazione in merito”.

Si deve migliorare ancora “Dobbiamo essere ambasciatori e punto di riferimento per tutti i nuovi italiani”, spiega Radwan Khawatmi, siriano, vincitore della prima edizione del MoneyGram Award nel 2009, “è una grande responsabilità. Dobbiamo distinguere da identità ed identificazione, la prima è ciò che siamo, la seconda come ci vedono gli altri. Tutti quanti dobbiamo fare un passo avanti per l’integrazione”. Il principale rammarico di Khawatmi è che nonostante i progressi, per i minori nati qui come suo figlio, “ancora ci sia l’umiliazione di dover avere il permesso di soggiorno”. Prima edizione senza polemiche o note di amarezza sull’atteggiamento dell’Italia, fa comunque notare il presidente del Premio Massimo Canovi, vice presidente dell’area Southern Europe di MoneyGram International, “non so se per gentilezza o perché finalmente stiamo imparando ad accogliere”. “Siamo noi a dover ricevere insegnamenti da questa ricerca di innovazione che viene dalle difficoltà e dalla voglia di riscatto”, aggiunge Natale Forlani, direttore generale della Direzione dell’immigrazione del ministero del Lavoro, intervenuto nella veste di presidente di giuria. “Si parla di spread tra titoli di stato, ma il vero differenziale lo subisce chi viene da fuori”, la preoccupazione di Alessandro Plateroti, vice direttore de Il sole 24 ore, “sia per l’accesso al credito che dal punto di vista retributivo. Lo stipendio di uno straniero è in media 319 euro inferiore. Nonostante ciò, la loro forza di andare avanti e lo spirito di iniziativa sono straordinari, se pensiamo che il 50% degli imprenditori immigrati ha meno di 40 anni, contro il 30% degli italiani”. “Bello vedere una platea multietnica che contribuisce allo sviluppo del paese”, chiude Indra Perera, presidente di Cna World. “Purtroppo l’organizzazione di riconoscimenti non è istituzionale ma fatta da privati”, affermazione che trova concorde Ivan Malavasi, presidente nazionale del Cna, “non abbiamo bisogno di sanatorie come quella attuale, ma di politiche che aiutino l’integrazione tramite il lavoro”.

Simon Florin al momento della premiazione

Le categorie premiate Simon Florin porta a casa anche il premio “crescita del profitto”, per l’aumento delle vendite previsto al 34%, frutto di una crescita esponenziale degli ultimi anni. Ex aequo nella categoria “occupazione” per Sandra Aparecida Gouveia, brasiliana titolare del centro estetico “Akos Benessere” ad Ascoli e Anisoara Marin, rumena, fondatrice della Cooperativa Sociale Risvolti, attiva a Roma nell’assistenza agli anziani e mediazione culturale. “In questo periodo la dedica va soprattutto ai giovani”, dichiara la Marin, “perché cerchino di sfruttare le risorse e le opportunità e abbiano il coraggio di lanciarsi”. Premio “innovazione” al cinese Lishuang Hu, detto Marco, che dal 2006 ha aperto a Padova un Wok Sushi, poi allargato a quattro ristoranti, con specialità di tutta la cucina orientale ma preparate con ingredienti locali –  a km 0 – e che vanta tra i clienti addirittura il leghista Zaia, governatore del Veneto. “Noi cinesi e voi italiani insieme, aiutandoci nel lavoro, possiamo combattere la crisi”, il pensiero ottimista di Lishuang. “Imprenditoria giovane” va a Muhammad Ajmal Shahid, pakistano di soli 32 anni, che nel 2006 ha costituito “Impresa Service” a Porto Recanati, consorzio di servizi che fornisce mano d’opera qualificata alle aziende 24 ore su 24, coprendo dai lavori idraulici a quelli agricoli, dal facchinaggio al volantinaggio, raccogliendo le attività che un uomo di casa dovrebbe saper fare, con il motto “dove il marito non arriva c’è Impresa Service!”. “Molti passi avanti sono stati fatti, ma c’è ancora tanta strada davanti, spero che in futuro ci sia più sostegno e informazione per gli immigrati che vogliono sviluppare le proprie idee”, l’auspicio di Shahid. Infine, la categoria “responsabilità sociale” è stata vinta dalla peruviana Elsa Javier dell’associazione “Semillas Latinas”, che mira alla diffusione e conoscenza dei prodotti alimentari del Sud America. “Non pretendiamo di cambiare le abitudini alimentari, vogliamo solo entrare in punta di piedi nei vostri palati per favorire l’integrazione. Voi ci accogliete, il nostro obbligo è farci conoscere”.

Gabriele Santoro
(14 settembre 2012)