L’anno del serpente si festeggia al teatro Orione

Spettacolo scuola ZhonghuaDomenica 10 febbraio 2013 – Per il calendario cinese è il primo giorno dell’anno del serpente. La platea del teatro Orione, addobbata per l’occasione con lanterne di colore rosso, è gremita. Famiglie italiane e cinesi fremono sulle poltrone nell’attesa di vedere sul palco gli studenti della scuola di lingua e cultura cinese Zhonghua e gli allievi della scuola di arti marziali il tempio Italiano Shaolin.

Con gli occhi di Janet e Ru. Janet, 11 anni, è qui per vedere la sorellina Vivien. Frequentano entrambe la scuola Zhonghua e Vivien è un’amante della danza, mentre Janet preferisce la pittura. Accanto a lei siedono le amichette di scuola, accompagnate dalle mamme ad assistere alle celebrazioni di una cultura lontana e affascinante. “Io sono curiosa di conoscere la leggenda del serpente bianco” annuncia una bimba dagli splendidi occhi azzurri. Gli sbaffi rossi sui visi di tutte e i coriandoli imprigionati nei capelli sono la rappresentazione più bella di questa giornata: si può festeggiare il carnevale romano insieme al capodanno cinese. I bambini lo sanno, e ce lo insegnano.
Nella fila davanti Ru, la mamma di Vivien e Janet, non riesce a stare ferma: “Sono sempre emozionata, ad ogni esibizione” confessa sorridendo. “La mia bimba vuole una mamma che faccia il tifo per lei e io ogni volta applaudo ed esulto. In genere i cinesi non sono così, sono più riservati, ma è giusto che mia figlia veda che la incoraggio e che sono felice della sua strada”.
Ru è molto soddisfatta dei corsi organizzati dalla scuola Zhonghua: “Fino a 10 anni fa non c’era questa possibilità, mio fratello ad esempio ha perso l’identità cinese. Ora invece possiamo mantenere la nostra cultura, è molto bello far conoscere ai bimbi le tradizioni dei diversi paesi. La cosa divertente è che ragazzi nati da genitori cinesi parlino italiano e studino cinese”. Janet apprezza soprattutto la possibilità di incontrare gli amici: “Con loro parlo italiano, perché ormai ci sono abituata”.

La danza dei leoniMusica, danza, arti marziali. Le tre ore di spettacolo sono curate nei minimi dettagli. I giovani presentatori, abiti eleganti e voce squillante, si muovono con disinvoltura sul palco annunciando ciascuna performance nelle due lingue. Dopo la danza dei leoni, che nella tradizione cinese ha il compito di scacciare il mostro Nian, i piccoli attori della scuola Zhonghua leggono la poesia “La mia patria”. Ru si volta verso Janet: “Capisci cosa dicono? Spiega!” la incita sorridente, indicando le amichette. Poi inizia a tradurre: “Sono orgoglioso della grandezza, del fiume, della luce dello stato. I bambini cinesi sono il piccolo fiore della Cina…”. L’esibizione di kung fu “La storia di Damo” narra il lungo viaggio del principe Bodhitara, partito dall’India dei palazzi regali, delle danze, delle battaglie e dei guerrieri per approdare in Cina, l’impero del fiume giallo, delle grandi dinastie, delle leggende di uomini straordinari. È qui che Bodhitara si trasforma Bodhidharma, “l’uomo che impartì l’insegnamento del corpo e della mente”. Nel frattempo nella fila posteriore, dopo vari scambi di succhi di frutta e biscottini cinesi, c’è l’accoglienza festosa del papà di Janet, tornato al suo posto con due buste piene di pop corn. L’ideale per gustare “La danza dell’età dorata” e l’attesa “Leggenda dal serpente bianco” in cui danza e kung fu si fondono nel racconto della tragica storia d’amore tra un serpente trasformatosi in donna e un comune mortale. L’incontro tra l’armonia della danza e quella delle arti marziali si ritrova anche nella esibizione di taiji che vede sul palco gli allievi delle due scuole.

I ragazzi cantano il brano "Monster"Impariamo dai più piccoli. Nel terzo atto vanno in scena “Il giardino felice”, opera del teatro tradizionale cinese, il duetto di arpa e violino cinese e l’esibizione di kung fu dei ragazzi del tempio Italiano Shaolin. Al termine di quest’ultima la maggior parte degli spettatori venuti per gli atleti di arti marziali si alza e, con un gran trambusto, si dirige verso l’uscita, lasciando pressoché vuoto il settore del teatro che si trova immediatamente di fronte e a sinistra del palco. È davvero curioso vedere i piccoli in uniforme attaccati al palco e immersi nella contemplazione dei loro coetanei di origine cinese, mentre i genitori italiani li chiamano per portarli via. Evidentemente le nuove generazioni hanno compreso il messaggio di questa giornata molto più di tanti “vecchi italiani”. Lo spettacolo prosegue con il quarto atto, dedicato alla musica e alle danze tradizionali, come quelle delle 56 etnie cinesi, e moderne, con il brano “Monster” della band sudcoreana “Big Bang” cantato nella versione tradotta in italiano.
“Questi successi mi fanno sentire che attraverso i nostri ragazzi abbiamo la speranza di un domani nuovo” afferma con gioia Lucia Hui King, presidente della Federazione delle associazioni della comunità cinese in Italia e delegata del sindaco di Roma per la comunità cinese: “E di questo dobbiamo dire grazie a voi amici italiani, siete voi che avete permesso questa integrazione, che ci avete fatto sentire cittadini di Roma, nonostante le nostre storie e origini diverse”.
“Penso che l’amministrazione debba fare uno sforzo per trovare spazi adeguati alle scuole che oggi operano nella nostra città al fine di continuare in questa opera di integrazione” dichiara Orlando Corsetti, presidente del Municipio 1: “Assumo dunque un impegno in tal senso, augurandomi di festeggiare nei prossimi anni in una scuola della città di Roma”.

Il video dello spettacolo

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Sandra Fratticci
(21 febbraio 2013)