Indipendenza del Senegal: San Lorenzo in festa con Ndiaye Music

Mbar Ndiaye, percussionista senegalese, suona il sabar durante un concerto
Mbar Ndiaye durante un concerto

“Ogni anno il Senegal celebra l’anniversario dell’indipendenza con una grande festa. Dakar è attraversata dalla parata militare e da gruppi di danzatori vestiti con abiti tradizionali, chossan”. A parlare è Mbar Ndiaye, uno dei più celebri suonatori di sabar – strumento a percussione originario del popolo wolof – e fondatore del gruppo Ndiaye Music. La serata che sta organizzando il prossimo 4 aprile al Felt, in via degli Ausoni 84 sarà un’occasione per vivere l’Africa a Roma: “Cena a base di piatti tipici senegalesi, concerto tradizionale di danza e percussioni, discoteca con musica mbalax, zouk, salsa, soukouss, R&B, coupé-décalé”.

Il Senegal, ieri e oggi. Con la dichiarazione di indipendenza del 1960 il Senegal ottenne definitivamente l’autonomia dalla dominazione francese. La Maison des Esclaves dell’isola di Gorée, al largo di Dakar, ricorda uno dei capitoli più bui del passato coloniale. Da qui sono passati milioni di schiavi africani, stipati in minuscole celle in attesa di essere comprati e imbarcati verso le Americhe. Oggi il paese cresce a un ritmo del 4%, ma è al 154 posto nella classifica sullo sviluppo umano stilata dalle Nazioni Unite: “I salari restano ancora troppo bassi rispetto al costo del cibo e degli affitti. Anche gli ospedali sono a pagamento, con il risultato che si muore per malattie banali, come infezioni ai denti”.

Mbar Ndiaye mostra il suo sabar, strumento a percussione tipico del popolo wolof
Mbar Ndiaye mostra il suo sabar, strumento a percussione tipico del popolo wolof

La musica per Mbar è messaggio di pace. Ne è esempio il brano Jamm la paix, scritto per chiedere la fine dei disordini che hanno accompagnato le ultime elezioni, nel febbraio 2012. Ha iniziato a suonare all’età di 9 anni, coltivando una passione che gli è stata trasmessa dal papà. Per 10 anni ha girato il mondo con il gruppo “Ouza”, approfondendo lo studio delle percussioni e dei ritmi mbalax – genere musicale dell’etnia wolof, alla quale appartiene – salsa, reggae. Il gruppo Ndiaye Music è nato nel 1992 in Senegal e insieme al suo fondatore ha attraversato frontiere e paesi, dal Perù alla Serbia, portando ovunque la musica mbalax: “Quattro dei miei dieci fratelli suonano con me lo djembé e il sabar. Quest’ultimo strumento è a percussione, utilizziamo le mani e una lunga bacchetta. È usato soprattutto durante i battesimi, i matrimoni e i takkusan, i pomeriggi estivi che seguono la chiusura delle scuole, nei quali suoniamo nelle strade per far divertire i bambini e le mamme”.

Guadagnare per aiutare gli altri. Ai concerti si affiancano numerose attività: corsi di percussioni e danze sabar presso il centro culturale Mocobo, spettacoli, partecipazione a manifestazioni culturali, produzione e vendita di prodotti artigianali rigorosamente made in Africa, animazione per battesimi e matrimoni, organizzazione di viaggi alla scoperta del Senegal più autentico. Mbar Dniaye, musicista senegalese, in uno stand che vende prodotti artigianali provenienti dall'AfricaGran parte di quello che guadagnano serve ad aiutare gli altri: “Mandiamo soldi alla famiglia, sosteniamo le scuole del nostro paese e diamo una mano a tante persone che sono in difficoltà. Mia mamma ad esempio ogni giorno prepara il pranzo per un gruppo di bambini orfani, ce ne sono molti a Dakar”. Una solidarietà che non conosce confini: “Prima pranzavo sempre a casa. Ora quando ne ho la possibilità vado alla stazione Termini, porto un po’ di spesa a chi vive in strada, oppure gli offro un kebab e mi fermo a parlare con loro. Mi è capitato di vedere uomini piangere mentre mangiavano perché erano a digiuno da 4 giorni. Non mi piace pensare che io vivo bene mentre gli altri hanno fame”.

“La vita oggi è zucchero, domani è piccante. Devi cercare l’acqua e l’acqua sono le persone”. Mbar è un uomo buono, intelligente, brillante. Musulmano osservante, da 8 anni è sposato con una donna italiana non convertita e hanno un bimbo di 5 anni. Per lui l’islam è incontro, vicinanza, voglia di scoprire l’altro con curiosità e apertura: “È questo il volere di Dio. I vestiti e gli oggetti li butterai, ma le persone che conosci le porterai sempre con te. Potrai rivederle dopo anni, ma le riconoscerai e sarete felici di stare di nuovo insieme”.

Per avere informazioni sulle attività promosse dal gruppo Ndiaye Music è possibile chiamare il numero 3283674718 oppure scrivere all’indirizzo ndiayemusic@gmail.comScarica la locandina della serata al Felt giovedì 4 aprile

Sandra Fratticci (2 aprile 2013)