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Musica/ Jordi Savall porta la musica d’Armenia a Roma grazie alla Iuc

Roma, 8 gen. (TMNews) – Jordi Savall, uno dei massimi interpreti
mondiali della musica del periodo rinascimentale e barocco, sarà
a Roma martedì prossimo per presentare “Spirito d’Armenia”, un
concerto di musica armena tradizionale realizzato dal suo storico ensemble Hespèrion XXI insieme a un gruppo di musicisti armeni.
L’appuntamento è per martedì 14 gennaio alle 20.30 presso la Iuc
(Istituzione Universitaria dei Concerti), nell’Aula Magna
dell’Università La Sapienza di Roma.

La musica armena, espressione di una delle più antiche civiltà
cristiane d’Oriente, è sopravvissuta miracolosamente a periodi
convulsi e drammatici: il concerto diretto dal grande maestro
catalano prevede l’esecuzione di 19 brani, che vanno dalle
ballate anonime medievali a canti tradizionali raccolti nell’800
e nel ‘900. Una musica ora nostalgica, ora contemplativa,
talvolta vivace, ma sempre coinvolgente ed emozionante, perché
riflette in modo autentico e profondo lo spirito di un popolo
dalla storia antica e travagliata. Lo stesso Savall, oltre a
dirigere, suonerà la ribeca, la viella e la viola d’arco.

Il concerto è organizzato con il supporto del dipartimento di
Cultura della Generalitat de Catalunya e dell’Istituto Ramon
Llull di Barcellona. Alle 15.30 si terrà invece un incontro di
Jordi Savall con il pubblico e gli studenti presso il
Conservatorio “Santa Cecilia”.

“Spirito d’Armenia” è idealmente dedicato
da Savall anche a sua moglie, la soprano Montserrat Figueras,
recentemente scomparsa. Figueras provava grande ammirazione per i
musicisti armeni e grande interesse per gli strumenti
tradizionali della musica d’Armenia. Fra questi, martedì sarà
possibile ascoltare il duduk, il più antico strumento armeno
sopravvissuto e perciò divenuto un simbolo dell’identità
nazionale. Si tratta di uno strumento ad ancia doppia, perciò
appartiene alla famiglia degli oboi, ma il suo suono è più scuro
e ricorda piuttosto il clarinetto o il sassofono. Tipica del
duduk è la sua capacità di esprimere le inflessioni e gli umori
della lingua armena. Si potrà scoprire anche la kamantcha, uno
strumento presente in un’ampia zona, che va dall’Armenia al
Kashmir: questo lontano antenato del violino ha una cassa
armonica tondeggiante e un numero variabile di corde – da due a
cinque – suonate con un arco, che producono un suono delicato e
cantabile.

Jordi Savall è una figura eccezionale nel panorama musicale
attuale. Per oltre 30 anni si è dedicato alla scoperta di tesori
musicali abbandonati: trent’anni anni di ricerca e studio, sia
come violista che come direttore. A partire dal 1970 ha inciso
come solista o direttore i capolavori del repertorio per viola da
gamba, divenendo rapidamente uno dei più grandi interpreti di
questo strumento. Con i tre gruppi musicali Hesperion XXI, La
Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations, fondati
insieme a Montserrat Figueras, Savall ha esplorato e dato vita a
un universo di emozioni e bellezza, restituendolo a milioni di
amanti della musica, facendo conoscere al mondo la viola da gamba
e le musiche dimenticate di diversi paesi e accreditandosi così
come uno dei principali difensori della musica antica.

Personalità musicale fra le più
eclettiche della sua generazione, Savall è stato insignito, tra
gli altri, di titoli come Ambasciatore per il dialogo
interculturale e Artista per la pace. Da qualche anno ha rivolto
la propria attenzione anche alle tradizioni musicali dei popoli
del Mediterraneo e del vicino oriente: spesso si tratta di
patrimoni di cui non resta quasi nessuna testimonianza scritta e
che quindi sono consegnati principalmente alla memoria di chi
ancora coltiva quelle antiche tradizioni, come la musica in
Andalusia al tempo degli arabi e ad Istanbul all’epoca
dell’Impero Ottomano e ora quella dell’Armenia.

Le musiche armene sono state incise da Savall nel cd “Esprit
d’Armenie”, pubblicato nel 2012 da Alia Vox, la casa discografica
da lui fondata nel 1998. Questo cd è tra i vincitori del
prestigioso premio Echo Klassik 2013, uno dei più ambiti
riconoscimenti del mondo nell’ambito della musica classica. Il
suo ultimo cd Omaggio alla Siria è stato scelto dal New York
Times come una delle migliori incisioni del 2013 con questa
motivazione: “Jordi Savall è il massimo idealista della musica,
che unisce interpreti di culture rivali in affascinanti progetti
interculturali”. Dalla sua immensa cultura ed esperienza nasce
anche una serie di i libri-cd editi da Aliavox, rappresentativi
dei suoi viaggi tra musica, letteratura, filosofia, arte e
storia, sapientemente orchestrati con un’attenta regia. I primi
tre titoli sono Dinastia Borgia. Mare Nostrum e Don Quijote de la
Mancha.