Piacere, Sri Lanka! Seconda parte

Sri lankesi raccontano le loro testimonianze“Nel mio lavoro aiuto le persone e sento di poter dire che lo faccio rappresentando sia lo Sri Lanka, paese da cui vengo, sia l’Italia, la terra che mi ha adottato”. Con queste parole si è aperta la seconda parte del convegno della campagna INCONTRO, deidicato allo Sri Lanka. A parlare è stata Maria Boteju, una mediatrice culturale che presta servizio negli ospedali di Roma. ” Il sistema sanitario è diverso in ogni parte del mondo e tutte le persone che vengono in Italia hanno bisogno di aiuto per comprenderlo. Noi li assistiamo spiegandogli i diritti che gli devono essere riconosciuti e spesso li accompagniamo dai medici di riferimento. Nel caso specifico dello Sri Lanka, mi sono accorta che c’è molta diffidenza verso i farmaci poichè la nostra è una tradizione ayurvedica. E’ difficile abbandonare le proprie usanze anche quando si tratta di salute, per questo c’è bisogno di accoglienza e integrazione, proprio per permettere alle diverse culture uno scambio anzichè un’aggressione.”

Durante tutta questa sezione del convegno, si sono susseguite altre testimonianze di immigrati dello Sri Lanka, giunti da ogni parte d’Italia per raccontare la propria esperienza. Da Mark Perea, un altro mediatore culturale che oggi vive a Napoli, ad Alex Van Arkadie, ex impiegato della FAO che si trova dal 1977 nel nostro paese: ” Sono venuto con la mia famiglia e la paura era tanta perchè sentivo la responsabilità di mantenerli. Ero il figlio maggiore e non è stato semplice. Per fortuna ho trovato posto alla FAO che mi ha permesso di conoscere meglio sia la realtà italiana che quella internazionale. Devo molto al vostro paese, anzi dovrei dire anche mio”. Ognuno di questi racconti è stato utile anche per capire le realtà associative che questi testimoni hanno portato avanti nel corso degli anni e che, secondo lo steso Van Arkadie, devono avere un obbiettivo primario: “Conoscere la cultura italiana integrandola con la nostra, per non perdere il legame con la terra da cui veniamo”. Al termine della seconda parte c’è stato tempo anche per il saluto di Romulo Salvador, ex consigliere aggiunto di Roma Capitale, che ha voluto dire la sua sul popolo dello Sri Lanka:” Ho avuto modo di collaborare con molti di loro. Sono persone unite da un gran senso della fede e sono incredibili lavoratori”.

I protagonisti della tavola rotonda sullo Sri Lanka concludono la giornata di lavori
I protagonisti della tavola rotonda concludono la giornata di lavori

Alex Van Arkadie ha preceduto l’ultima parte dell’incontro con una notevole performance in lingua originale della sua versione de La disperazione di Giuda Iscariota. Alla fine della recita è stata la volta di una tavola rotonda istituzionale, nella quale sono intervenute varie autorità del mondo legato all’immigrazione: da Maria Assunta Rosa, del ministero dell’Interno, ad Ugo Melchionda dell’OIM, passando per Natale Forlani del ministero del lavoro. Tutti i presenti si sono detti soddisfatti della campagna perchè non solo può servire a conoscere meglio le comunità presenti nel nostro paese, ma anche a valutare le problematiche maggiori che le colpiscono. In particolare Velchionna ha sottolineato tre tematiche:” Aumento della disoccupazione, settorializzazione del lavoro e la differenza salariale, sono elementi che non possono più essere messi in disparte ma vanno affrontati. Non è possibile che persone con lauree e masters debbano poter fare solo determinati lavori nel nostro paese.” A conclusione della giornata, prima dell’ennesima performance artistica e musicale, Natale Forlani ha voluto dire la sua sottolineando come l’idea dell’incontro con la comunità srilankese nasca anche dal fatto che, in Italia, un ciclo del fenomeno migratorio si è ormai concluso. L’integrazione va cioè pensata in termini di stabilità delle persone e delle comunità, guardando quindi alle famiglie, al lavoro, ai minori e ai giovani migranti. L’obiettivo primario è andare al di là di un immaginario collettivo che prescinde dalla conoscenza e approfondire il fenomeno migratorio italiano – un fenomeno, fatto di molte comunità diverse, all’interno del quale è necessario sviluppare un circuito di partecipazione.

Adriano Di Blasi

(25 febbraio 2014)

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