Roma città aperta: lo sport e l’integrazione

Trofeo Mundialito 2014
Trofeo Mundialito 2014

“La nostra città ha una presenza ricca di stranieri, 170 comunità nazionali. Una presenza duratura che svolge un ruolo importante e positivo. Lo sport svolge un ruolo importante nei percorsi di integrazione e l’iniziativa dell’Asd Senza Frontiere è apprezzata non solo da me, ma da Roma Capitale”. Rita Cutini, assessore alle Politiche sociali, ha aperto con queste parole la presentazione di “Roma Città Aperta Mundualito  2014”, il primo torneo di calcetto dedicato alle ambasciate sotto il patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Lazio, di Roma Capitale e del Coni Lazio. La presentazione è avvenuta venerdì 26 settembre 2014 in Campidoglio. Oltre alla Cutini erano presenti i rappresentanti della Regione Lazio Roberto Tavani, il Presidente della Commissione X Personale, Statuto e Sport del Comune di Roma, Svetlana Celli, il presidente dell’Unione Sportiva Acli di Roma Luca Serangeli, il presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì e il presidente della ASD Senza Frontiere, Remo Stefanelli.

L’iniziativa è finalizzata a promuovere l’integrazione tra Paesi attraverso lo sport. Al torneo, infatti, prenderanno parte sei squadre formate dai diplomatici delle Ambasciate di Croazia, Palestina e Tunisia (Girone A) e quelle di Egitto, Filippine e Ucraina (Girone B) che andranno a comporre due gironi da quattro.

La prima giornata del torneo sarà disputata presso la Polisportiva Ostiense, in viale Marconi 3 il 3 Ottobre 2014 quando si affronteranno Tunisia-Palestina e Filippine-Egitto. Il 10 ottobre giocheranno Tunisia-Croazia e Filippine-Ucraina, mentre il 17 ottobre sarà la volta di Palestina-Croazia ed Egitto-Ucraina. La finale sarà giocata il 2 novembre 2014.

Le squadre si contenderanno un trofeo d’eccezione realizzato in bronzo dal maestro Modesto Furchì, membro dell’accademia Universale “Guglielmo Marconi”, le cui opere conosciute in tutta Italia sono giunte anche oltre oceano con esposizioni permanenti a Tokyo, Osaka, Hong Kong, Singapore.

“Lo scopo della nostra associazione – ha dichiarato Remo Stefanelli, presidente dell’Asd Senza Frontiere– è quello di favorire l’integrazione a 360°. Abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova iniziativa coinvolgendo i diplomatici, perché ci siamo resi conto che anche loro vivono la difficoltà di integrarsi in nuovo un Paese. Siamo convinti che dal loro incontro sul campo da gioco possano nascere spunti per aiutare i ragazzi stranieri che vivono nella nostra città in situazione di disagio”.

“Abbiamo accettato – ha dichiarato Luca Serangeli, presidente dell’US Acli di Roma, partner dell’iniziativa – con grande entusiasmo di partecipare a questa iniziativa. La nostra associazione, da sempre impegnata nel promuovere lo sport come forma di responsabilità sociale tra i giovani, sbarca da oggi nel mondo delle ambasciate. Ciò è per noi un’importante sfida, perché riuscendo a far dialogare e confrontarsi sul piano sportivo paesi un tempo in contrasto tra loro, come ad esempio l’Egitto e la Palestina, si può dare il giusto esempio per le nazioni intere”.LEGGI ANCHESport e integrazione: da Barry White al torneo per ambasciatoriSport Senza Frontiere: a lezione da Cammarelle

Fabio Bellumore(01 ottobre 2014)