Brillano gli stand sotto il sole cocente della prima giornata estiva di Roma. Bastano dieci passi e sei nelle Filippine, ti sposti un po’ più in là e arrivi in Albania, ancora un paio di metri e sbarchi a Mauritius. Sullo sfondo di questo villaggio multiculturale l’imponenza della basilica di San Giovanni. All’entrata una grande insegna variopinta: Festa dei popoli 2015.
Da 24 anni la manifestazione organizzata dai Missionari Scalabriniani riunisce le culture del mondo che animano la capitale. “Per noi è bellissimo mostrare i colori delle nostre tradizioni” sorride Barbara, che dal 2007 partecipa alla kermesse insieme alla comunità boliviana della chiesa di Santa Maria della Luce a Trastevere: “Ogni anno portiamo un abito tradizionale e una danza del nostro paese. Il ballo ci fa dimenticare la sofferenza e ritrovare il sorriso”. Una delicata composizione di fiori troneggia al centro dello stand del Guatemala: “Si tratta un tappeto che è usanza confezionare per la processione di Pasqua” spiega Valter, che ogni terza domenica del mese si riunisce insieme alla comunità nella chiesa di San Saturnino: “Rappresenta una tejedora, una filatrice che realizza abiti tradizionali”. “Ci incontriamo la prima domenica del mese per la messa in francese che si celebra alle 13” racconta Evelina, coordinatrice della comunità della Costa d’Avorio della parrocchia SS Trinità a Villa Chigi: “Di questa festa adoro il caos, la gioia e le risate della gente e il messaggio che trasmette, di rispetto reciproco per tutte le culture”.
La Festa dei popoli 2015 è anche l’occasione per conoscere i servizi gratuiti rivolti ai migranti: dall’assistenza sanitaria dell’Istituto di medicina solidale, che ogni anno cura circa 10 mila persone, ai corsi alfabetizzazione finanziaria e risparmio di Migranti e banche. Tra le novità promosse dalle Acli il corso gratuito per assistenti familiari, che si aggiunge ai corsi di italiano e all’aiuto burocratico e legale. Per chi cerca un impiego nel campo dell’assistenza domestica c’è la possibilità di presentare il curriculum nella sede provinciale in zona Garbatella, che si occupa di far incontrare domanda e offerta di lavoro in questo settore.
Dopo una pausa pranzo arricchita dalle cucine di nove paesi dalle 15 la festa entra nel vivo, con 21 gruppi di danza che si alternano sul palco. I ritmi travolgenti hanno la meglio sul caldo torrido: il pubblico balla sulle note della marinera peruviana e della chacaregna equadoregna, si incanta con le gentili movenze dell’Indonesia, si scatena con l’entusiasmo della Nigeria, s’innamora dei saltelli sbarazzini della Moldavia.
Dopo aver gironzolato per ore catturando istanti, volti e danze è tempo di bilanci per gli studenti del corso Fotografare l’intercultura, tenuto da Stefano Romano e organizzato da Piuculture con il patrocinio di Intersos. Qualche foto è sovraesposta, qualcun’altra è un po’ scura, ma per tutti c’è la soddisfazione di aver messo in pratica con grande profitto quanto appreso. Finisce con un gelato che si scioglie al caldo ancora forte della sera, parlando di ISO e esposimetri, con qualche battuta e tante risate. Oggi ci siamo bevuti tutti un bel po’ di vita.
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Foto: Noe Ayo Bañares, Annarita Barbaro, Giulia Castellano, Sandra Fratticci, Marzia Marino, Giuseppe Marsoner, Ilaria Moretti, Karina Norabuena Clark, Stefano Romano, Marcello Valeri.
Sandra Fratticci
(21 maggio 2015)