
La Commissione Europea, due settimane dopo aver presentato l’Agenda sulle Migrazioni, muove i primi passi concreti verso una nuova politica. Introducendo qualche novità come il ricollocamento, rispolverando vecchie procedure come la Blue Card, e ammettendo i suoi errori con una operazione Triton completamente rivista.
- Ricollocamento dei migranti. Nei prossimi due anni 40.000 persone, 24.000 dall’Italia e 16.00 dalla Grecia, in evidente bisogno di protezione internazionale si sposteranno in altri paesi dell’Unione Europea. Per tutti quelli che saranno ricollocati ci sarà una sospensione temporanea del Regolamento di Dublino.
Chi interesserà: i siriani e gli eritrei perché nel 2014 hanno registrato un alto tasso di accettazione delle richieste d’asilo. Le autorità greche e italiane stabiliranno chi dovrà lasciare il paese, ma riceveranno supporto dall’Europa per evitare “che siano ricollocati richiedenti asilo a cui non sia concessa la protezione nel paese di destinazione e, quindi, siano costretti a tornare nel loro paese d’origine”.
Perché l’Italia e la Grecia sono le dirette interessate: l’articolo 78 dei Trattati stabilisce che nel caso in cui uno o più stati siano in una condizione di emergenza a causa di un flusso crescente di cittadini dai paesi terzi, il Consiglio può adottare misure straordinarie. Fino ad ora l’articolo non è stato mai applicato, si legge nella nota, ma ora sembra ci siano tutti i criteri per farlo. In Italia durante il 2014 il numero di ingressi irregolari è cresciuto del 277% rispetto al 2013, e in Grecia del 153%, una tendenza che non accenna a decrescere.
Il ruolo degli altri paesi: tutti gli stati membri sono chiamati ad accogliere richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia, ma potranno decidere volontariamente.
I costi: 240 milioni di euro, i paesi riceveranno 6000 euro per ogni richiedente asilo accolto. - Reinsediamento dei profughi: In due anni saranno re insediati 20.000 profughi da zone di guerra, identificati con il supporto dell’UNHCR.
Il ruolo degli stati membri: A partire da settembre 2015 gli stati membri sono chiamati ad impegnarsi in questa operazione, ma anche in questo caso aderiranno al programma liberamente. Come per il ricollocamento ci sono delle criteri di distribuzione stabiliti considerando il PIL, la popolazione, il tasso di disoccupazione e il numero di richiedenti asilo accolti in passato, e egli sforzi di reinsediamento già compiuti dagli Stati membri su base volontaria.
I costi: 50 milioni di euro nel biennio 2015/2016. - La nuova Triton: Da operazione di controllo diventa un’operazione di ricerca e soccorso, molto più simile a Mare Nostrum. Si introducono altri mezzi e si raddoppiano quelli già previsti. Ed è previsto un grande incremento anche delle risorse umane. L’area di intervento si estende per 138 miglia a Sud di Lampedusa, contro le 30 originarie.
I costi: alla spesa originaria, 2,9 milioni al mese, sono stati aggiunti 26 milioni di euro per i restanti 7 mesi del 2015 e 45 milioni per il 2016. - Eurodac: è il sistema in uso, all’interno del quale bisogna inserire le impronte digitali rilevate di ogni richiedente asilo di età superiore a 14 anni e confrontarle con quelle già inserite, se già presenti nel database il richiedente deve essere inviato nel paese da cui proviene il dato. Oggi non tutti rispettano le stesse procedure e la commissione ha proposto delle linee guida per adottare un atteggiamento comune: tutti devono essere registrati, ma prima informati sui loro diritti. E solo se non collaborano si può ricorrere alla coercizione, come si legge nella nota.
- Altri interventi. Per quanto riguarda gli interventi contro il traffico di migranti sarà messo a punto un piano quinquennale 2015-2020, ancora non ben definito, per rafforzare l’azione della polizia, migliorare la raccolta e la condivisione delle informazioni, e cooperare più strettamente con i paesi terzi. Infine, tra gli interventi è stata proposta una consultazione per rilanciare la poco utilizzata Blue Card, che accelera il rilascio dei permessi di soggiorno a lavoratori altamente specializzati.
Rosy D’Elia
(3 giugno 2015)
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