Il giovedì pomeriggio è momento di riposo e per chi abita nel quartiere nomentano o nei dintorni. La parrocchia San Giuseppe è il luogo adatto dove rilassarsi, “conoscere persone che vivono le stesse esperienze” dice Lordanca, bulgara, allieva del gruppo B1 della docente Gabriella. “Con gli anziani si parla poco, giusto quello che ci serve per lavorare. All’inizio ho lavorato a Napoli: parlavano in dialetto, avevo paura di dimenticare anche l’italiano che avevo studiato in Bulgaria”.
“Gli amici che frequentano i corsi gratuiti di Italiano della Comunità di Sant’Egidio vengono da tutta Europa e lavorano come badanti fisse, o sono immigrati latino-americani che fanno un orario prolungato lavorando tantissimo e non hanno tempo per studiare” racconta Angela Modesti, coordinatrice e insegnante del gruppo A1 della scuola.
Il corso si svolge in tre gruppi. La Comunità di Sant’Egidio ha preparato i libri su cui studiare, i principianti cominciano con argomenti semplici, “la differenza tra luogo di nascita e luogo di residenza”, invece gli avanzati studiano eventi reali di tutto il mondo e storie dei popoli. Gli argomenti sono scelti dalle docenti, “persone colte ed educate” come dice Maria, corsista romena.
Partecipare al corso è più che studiare l’italiano, è l’opportunità di condividere le proprie culture. “Una ragazza del corso dell’anno scorso mi ha regalato un libro scritto in georgiano. In futuro vorrei studiare questa lingua particolare” racconta Gabriella, insegnante del corso B1. Interviene Magda, che viene dalla Georgia, e ci fa vedere come si scrive il proprio nome nella sua lingua.
Il gruppo degli intermedi, A2, invece porta la torta per il compleano della docente. “Sono molto simpatici e attenti, non ci si può non affezionare”, racconta la festeggiata Gabriella.
Qualche volta durante l’anno ci incontriamo di domenica per una lezione “per strada” con visita ai principali monumenti della città, invitiamo gli studenti a partecipare alle iniziative proposte dalla Comunità di Sant’Egidio; preghiere per la pace, conferenze sulla Comunità, sulla situazione degli immigrati in Italia e nel mondo, dice Angela.
“Abbiamo dei corsi di lingua italiana gratuiti anche a Ostia. Pensiamo di aprire più scuole fuori Roma o in periferia, la maggior parte degli stranieri abitano lì e saremmo noi ad andare loro incontro” dice la responsabile della scuola.
L’anno scolastico è quasi finito. A giugno si farà l’esame a Trastevere, scritto e orale, e le porte della scuola riapriranno per la quarta volta a novembre.
Mirela Sumanariu
(3 giugno 2015)