Il Natale è ormai alle porte e, c’è chi pensa al glorioso menù con il panettone da condividere con la famiglia, i più piccoli attendono con ansia i regali di Babbo Natale, altri amano il Natale solo per quello che rappresenta: l’importanza della condivisione e vicinanza con i propri cari. Così è per i filippini.
La stagione natalizia filippina è famosa per la durata: parte dal mese di ottobre e si prolunga fino alla settimana dell’Epifania.Le Filippine si trasformano in un concentrato di feste che si snoda fra decorazioni colorate che sfiorano l’eccentrico, le stelle di Parol, spettacoli e danze, odori inconfondibili dei barbecue speziati che trascinano le persone fino ai mercatini delle strade e nelle piazze, carole di bambini ed adulti che intonano melodie tradizionali con tracce occidentali, ma soprattutto le Sante Messe o Simbang Gabi che precedono nove giorni il 25 dicembre.E’ la ricorrenza più attesa dell’anno soprattutto per i filippini che vivono all’estero, almeno il nove per cento della popolazione, percepisce questa nostalgia del clima”tropicale” tipicamente natalizio delle Filippine.Nonostante ciò, i cittadini filippini a Roma in qualche modo trovano modi diversi per ricreare quell’atmosfera dei propri ricordi.La grande maggioranza cattolica, festeggia un Natale simile a quello italiano. In famiglia i festeggiamenti sono concentrati durante la notte del 24, la “Noche Buena” o Vigilia, durante la quale si ha una ricca cena con gli immancabili dolci di riso che affiancano pandoro e panettone. Si protrae fino alle prime ore del mattino, in un susseguirsi di cibi, aperture dei regali, canti e risate.Ricorrenze come il Natale portano i filippini ad unirsi ancor di più, in questo caso far parte di una comunità ha un valore aggiuntivo, perchè proprio all’interno della propria comunità nascono idee, iniziative ed aiuti concreti per ricreare usi e tradizioni. Si organizzano banchetti, spettacoli e scambi di regali e naturalmente perchè possa trasformarsi in una festa collettiva si cerca di coinvolgere il maggior numero di persone possibile, magari può essere un pretesto per incontri con altre comunità e creare quella atmosfera che li faccia sentire almeno per un giorno come nel nel proprio paese.
Louie AnnMalazan(17 dicembre 2015)
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