
I sedici giovani, selezionati per Infomigranti, si sono incontrati a Roma il 6 febbraio presso la redazione di Piuculture. Le due ore passano velocemente. Si combinano storie, percorsi di vita, aspirazioni e un elemento che prevale su tutto, la diversità.
Una diversità che aggrega, crea un’atmosfera piacevole e scardina stereotipi e luoghi comuni. A seguito della presentazione del laboratorio e di Piuculture, viene chiesto ai partecipanti di raccontare il proprio vicino/a dopo essersi intervistati a vicenda. Si respira un pizzico di imbarazzo, ma risulta essere il metodo giusto per rompere il ghiaccio e percepire il senso del percorso che si accingono a cominciare. Il momento delle reciproche presentazioni si rivela un viaggio continuo e infatti si vola a Cuba, in Siria, poi in Ucraina e in Madagascar, si arriva in Brasile per poi tornare nel continente africano passando per Angola, Eritrea, Egitto e Tunisia, un nuovo cambio di rotta ed ecco la Moldavia e l’Albania, la Cina e il Bangladesh.
Il mondo, o quasi, in una stanza. C’è un minimo comune denominatore, l’Italia. E’ proprio qui, tra lavoro e università, che le vite dei partecipanti al corso si svolgono. Ciò che più emerge in questo primo giorno è come l’identità nasca dall’incontro di culture e non da lacerazioni e chiusure. Infomigranti è un laboratorio di giornalismo multiculturale che darà la possibilità ai partecipanti di alternarsi fra teoria e pratica, apprendere tecniche di scrittura giornalistica per il web, incontrare e raccontare le comunità immigrate che insieme a quelle autoctone formano il tessuto di una Roma meticcia e cosmopolita. Piuculture sfida per il secondo anno i cliché dell’informazione, uscendo da schemi mentali e sociali, valorizzando l’interculturalità e puntando sulla formazione come carta vincente.
Sara Gomida
(18 febbraio 2016)
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