Si chiama Refugees Welcome Map ed è una semplice cartina: anzi, una mappa, che a dispetto del suo nome, serve non solo ai rifugiati, ma anche alle istituzioni accademiche e universitarie, spesso impreparate ad affrontare una nuova realtà. Chi arriva in un Paese straniero come rifugiato vive una sensazione di estraneità rispetto alla normalità della vita: la sua identità non è più definita da ciò che era prima, ma sostituita da un’incertezza costante. Le istituzioni universitarie e accademiche possono avere un ruolo estremamente importante.
L’Eua (European Universities Association) ha deciso di fornire un aiuto concreto, una mappa, dettagliata e costantemente aggiornata attraverso un sondaggio, di istituti di istruzione superiore europei e non solo (hanno aderito anche Stati Uniti e Nuova Zelanda), che mettono a disposizione servizi appositi per i rifugiati: borse di studio, corsi di lingue del paese ospitante, riconoscimento del percorso accademico svolto nel proprio Paese d’origine, supporto finanziario per studenti rifugiati.
E l’Italia come si colloca in questa mappa?Attualmente spiega Henriette Stöber project officer dell’Eua “La Refugees Welcome Map contiene informazioni sulle iniziative di 10 tra Istituzioni italiane di istruzione superiore, organizzazioni e network”. Per trovarle basta visualizzare la mappa, zoomare su Italia oppure selezionare nel menu a tendina a sinistra il Paese desiderato: cliccando “search” si ottiene una cartina dettagliata delle università. Tra queste figurano quelle di Pavia, Siena, Bologna, Verona, Trento e Bolzano.
A differenza di numerose app, nate ultimamente in relazione alle ondate migratorie, questo “sito web interattivo è uno strumento utilizzato principalmente dai nostri membri, dagli istituti di istruzione superiore e dalle relative organizzazioni” Precisa Stöber. “Con la mappa ci proponiamo di mostrare come il settore dell’istruzione superiore sostenga rifugiati e ricercatori, e di ispirare gli altri a seguirne l’esempio. Speriamo anche di favorire un dialogo su come affrontare problemi specifici, per esempio quelli che sono elencati nelle categorie della mappa: finanziamento per studenti rifugiati, riconoscimento degli studi, opportunità di lavoro per i ricercatori…I rifugiati invece, utilizzano la cartina per avere uno sguardo sulle attività delle università del loro Paese ospitante o della regione nella quale si trovano. Le iniziative possono essere filtrate in base alle specifiche aree di interesse. Individuando un’università o un’organizzazione sulla mappa, cliccando sulla sua icona, e poi su View answers, si può leggere una descrizione dell’iniziativa e, in molti casi, anche trovare un link o contatti per delle informazioni”.
Elisa Carrara
(06 aprile 2016)
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