L’11 maggio l’Aidos, Associazione Italiana Donne e Sviluppo, insieme al CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno presentato il rapporto UNFPA Fondo delle Nazioni Unite per le popolazioni, Al riparo dalla tempesta, strumento importante per inquadrare la questione migrazione e le emergenze umanitarie, con particolare attenzione alle donne, ed alla differenza di genere.
Ad aprire la conferenza è stato Riccardo Pozzo, Direttore DSU, Dipartimento Scienze Umane e Sociali, “il rapporto contiene dati dell’Istat, del CNR, del Cestim, per fornire una percezione più veritiera del fenomeno delle migrazioni e poter intervenire in modo mirato a seconda dei paesi, i paesi dove si interviene maggiormente sono quelli colpiti da calamità naturali e guerre: Cina, Medio Oriente, Africa.”
Antonio Golini, del Consiglio scientifico DSU, ha portato l’esempio di Madis Sadic, pakistana e medico, che per la prima volta ha parlato di diritti sessuali e riproduttivi delle donne, riuscendo ad aprire un dibattito internazionale su queste tematiche ed a farle inserire tra i diritti fondamentali dell’uomo. Su questi ultimi si basano gli interventi dell’Aidos, tenendo ben presente la particolare vulnerabilità di donne e bambini.
Maura Misiti, ricercatrice dell’IRPPS, Istituto di Ricerca sulle Popolazioni e Politiche Sociali, è invece entrata nel merito dei dati del rapporto: “oltre cento milioni di persone nel mondo hanno bisogno di assistenza umanitaria. Di queste ventisei milioni sono donne e ragazze in età riproduttiva. Aidos opera per aiutare le persone che migrano a causa della guerra e dei cambiamenti climatici. Le donne sono spesso vittime di violenza sessuale e domestica, sono più soggette a malattie sessualmente trasmettibili, vittime di matrimoni forzati e gravidanze precoci. Per questi motivi Aidos attua degli interventi mirati riproponendo dei modelli simili ai nostri consultori.”
Ha proseguito sul medesimo tema Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos, che ha illustrato alcuni progetti già attivati: “in Giordania sono state aperte tre cliniche che garantiscono a circa dieci mila persone l’accesso ai servizi di assistenza sessuale e riproduttiva. Tutelare la salute sessuale delle donne, reca un vantaggio per tutta la comunità”.
Helena Beher, dell’UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha chiarito come il numero di rifugiati, richiedenti asilo e persone senza cittadinanza sia in contino aumento: “in Europa sono arrivate, in quest’ultimo anno, circa un milione di persone. Il 55% sono donne e bambini. È necessario un aiuto concreto che si potrebbe apportare rafforzando l’accoglienza alle frontiere e agevolando l’immigrazione legale.”
L’intervento di Paola Degani, ricercatrice presso l’Università di Padova, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, ha mostrato come il discorso sui diritti delle donne abbia ricevuto un impulso decisamente significativo dagli anni ’90. Risultato di tale impegno sono, da una parte, una maggiore sensibilità e attenzione verso queste problematiche, e dall’altra una crescente codificazione dei diritti attraverso una normativa specializzata.”
L’incontro ha messo in luce i problemi legati alle migrazioni, situazioni di pericolo nell’ottica delle differenza di genere. Il rapporto al riparo dalla tempesta è un utile strumento per comprendere le problematiche e scoprire quali siano gli interventi adatti specificamente a donne ed adolescenti.
Marzia Castiglione Humani
(16 maggio 2016)
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