Il 18 luglio a Villa Ada si è celebrato il Mandela Day. All’evento hanno partecipato esponenti della politica locale, l’ambasciatrice del Sudafrica e rappresentanti delle varie associazioni operanti sul territorio.Il 18 luglio si celebra il Mandela Day, istituito nel 2009 dall’ONU, in ricorrenza del compleanno del leader del movimento anti apartheid sudafricano e Premio Nobel per la Pace. L’invito è di dedicare 67 minuti del proprio tempo agli altri, come Mandela ha dedicato 67 anni per la liberazione del suo popolo. Anche a Roma, a Villa Ada, si celebra la sua memoria.”Immaginate un paese grande quasi 3 volte l’Italia, ricco di carbone, diamanti, oro, e immaginate che una parte della popolazione, i bianchi, sia l’unica a possedere tutto: terre, fabbriche, miniere. Immaginate che per legge soltanto i bianchi possano votare, essere eletti, riunirsi in partiti, e chi non è bianco non ha il diritto di avere una casa, di spostarsi, di studiare nelle stesse scuole. Chi non è bianco guadagna sei volte meno e non ha nemmeno la cittadinanza del proprio paese: è straniero nella sua stessa terra. Questo è accaduto in Sudafrica, dove il razzismo da ideologia era diventato legge dello stato.“: con questa citazione inizia la proiezione del video “Mandela’s Dance” di Massimo Ghirelli, che introduce la storia di un eroe che si è ribellato di fronte all’oppressione, passando per la clandestinità, i lavori forzati e oltre 27 anni di carcere prima di vedere il suo popolo finalmente libero.Nomatemba Tambo, Ambasciatrice della Repubblica del SudafricaCome spiega Nomatemba Tambo, Ambasciatrice della Repubblica del Sudafrica, l’anno 1994 segna l’alba della democrazia in Sudafrica. Grazie alla determinazione del suo leader la popolazione nera ha avuto per la prima volta l’opportunità di votare, un diritto che sembra oggi scontato ma non lo era all’epoca. Inoltre, “l’istituzione della Commissione per la verità e la riconciliazione è stata una vera benedizione che ha permesso agli oppressori e agli oppressi di poter rivelare i crimini che sono stati perpetrati nell’arco di tutti questi anni e raggiungere una rappacificazione.” La Costituzione sudafricana rappresenta in tal senso un’aspirazione verso la libertà, la dignità umana, l’uguaglianza. “Quello che i grandi leader come Nelson Mandela hanno fatto dovrebbe essere continuato da tutti noi. Noi dovremmo essere i primi ad attuare una politica della tolleranza e dell’accoglienza, mantenendo sempre vivo il dialogo per conoscere noi stessi e gli altri e affermare i principi di giustizia e verità.“Il sindaco Virginia Raggi, pur non potendo esserci fisicamente, è intervenuta attraverso un messaggio: “Oggi sarebbe stato il compleanno di Mandela. Ironia del destino oggi è anche il mio compleanno. Una pura e semplice coincidenza, anche se devo confessare che quando ne venni a conoscenza mi strappò un sorriso. Il Comune di Roma nel 1983 conferì a Madiba la cittadinanza onoraria e oggi più che mai, in un momento in cui l’integrazione e il multiculturalismo sono spesso percepiti come minacce, Roma ha bisogno dello spirito, dell’esempio e del senso di comunità di Nelson Mandela. La sua nazione arcobaleno deve essere un modello anche per la nostra città.”Per Laura Baldassarre, Assessore alla persona, Scuola e Comunità solidale:”Nelson Mandela ha scelto la non violenza come strumento di lotta politica e per la difesa dei diritti umani: dalla sua esperienza abbiamo molto da imparare”. L’assessore ha voluto sottolineare l’importanza dell’educazione come strumento per cambiare il mondo, lezione appresa grazie a Madiba, ma anche della prevenzione, in quanto qualsiasi violazione dei diritti umani dev’essere bloccata. Questo percorso deve partire dalla persona, dalla scuola e dalla comunità solidale sopratutto attraverso la trasmissione della memoria: “dovremmo parlare di Nelson Mandela anche ai nostri figli“.L’intervento di Francesca del Bello, Presidente del Municipio II.La Presidente del Municipio II, Francesca del Bello, ha voluto contribuire con una riflessione: “La nostra città è piena di giorni della memoria, ma aldilà del ricordo bisogna cercare di attualizzare gli insegnamenti che personalità come Nelson Mandela ci hanno trasmesso, attraverso la coesione, l’inclusione e l’integrazione. Per fare questo servono politiche dell’accoglienza idonee che sono ostacolate però da spinte xenofobe. Gli insegnamenti di Mandela in tal senso sono preziosi per ricordarci il valore della persona e dei diritti, riconoscendo la diversità e dando una possibilità di futuro a chi scappa dai conflitti che ancora insanguinano il Continente africano“.Alla giornata erano presenti anche rappresentanti delle associazioni operanti sul territorio tra cui Raffaella Chiodo, presidente della rete Fare: “Oggi si parla di emergenza riferendosi all’arrivo massiccio dei migranti, eppure la società civile è stata in grado di attivarsi fornendo uno stimolo alle istituzioni per affrontare la questione dell’accoglienza in maniera meno improvvisata. Dovremmo avere il coraggio di credere come ha fatto Mandela che sia possibile realizzare una società diversa“. Chiodo ha citato una dichiarazione del legale dell’uccisore di Emmanuel, accaduto a Fermo, che racconta la ferocia del razzismo, che ha definito “tremendamente vera” ossia che “quando la terminologia razzista viene adoperata anche dalle stesse personalità istituzionali, ciò in qualche modo va a legittimare pratiche discriminatorie“.
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