Grazie all’impegno volontario e autofinanziato di professionisti e attivisti e all’uso della tecnologia, Refugees Welcome Italia favorisce l’incontro tra le persone. Il processo di selezione inizia con una registrazione sul sito dell’associazione e prosegue con interviste telefoniche e incontri personali per accertare l’idoneità delle famiglie e la loro affinità con i futuri ospiti. Attraverso la piattaforma è possibile inoltre attivare micro campagne di crowdfunding per aiutare a sostenere economicamente le nuove convivenze.
L’associazione è già attiva in numerose città italiane – incluse Roma, Milano, Torino, Bologna, Padova, Firenze, Catania e Cagliari – e punta a estendere la propria rete su tutto il territorio nazionale. RWI lavora dove sono presenti gruppi locali di attivisti che possano garantire alle famiglie e agli ospiti assistenza nel corso della loro convivenza, la cui durata può variare da un minimo di tre a un massimo di sei mesi.
La giovane coppia ammette che sì la loro esperienza “è stata più semplice” di quanto avessero immaginato e che i timori di parenti e conoscenti si sono rivelati infondati, anche perché, ci dice Benedetto, hanno agito “in modo intelligente, col supporto di un’associazione”. Senza contare la soddisfazione impagabile nel poter dire “io l’ho fatto” a quanti ripetono “prendilo a casa tua”.
Federica Giovannetti
(14 marzo 2017)
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