A Roma la comunità dominicana festeggia l’indipendenza con danze e musica

La Repubblica Dominicana è musica, balli, colori nel giorno dei festeggiamenti organizzati dall’associazione Promueve RD per l’indipendenza del paese. Domenica 26 febbraio il giardino della Cacciarella, in via di Casal Bruciato, per l’occasione si trasforma in un piccolissimo centro dominicano. “Attenzione, festeggiamo oggi perché è domenica, ma la vera ricorrenza è domani”, spiega un partecipante. Banchetti di cibi tipici e souvenir si inseriscono tra il bar, il ristorante e il CAF della cooperativa.Dalla tensostruttura adibita a sala da ballo esce la madrina della festa: Antonella Boscolo, miss della prima edizione del concorso Latina Italia. 18 anni, camminata elegante e idee chiare. “È un onore per me rappresentare la bellezza sudamericana. Grazie a questo concorso voglio far capire alle ragazze della mia età che non devono modificarsi, ricorrere alla chirurgia estetica. Il corpo sta ancora cambiando quando si è così giovani e tutte siamo belle”.

Foto di Giuseppe Marsoner
Padre italiano e madre dominicana, in lei convivono appieno le due culture: “Sento molto mia l’Italia. Amo il cibo, la moda e l’arte. Della Repubblica Dominicana adoro il sole e il fatto che le persone siano sempre sorridenti. In Italia non è così, forse la Sicilia fa eccezione”. Antonella parla del suo futuro con decisione, e non si tira indietro nemmeno quando si discute di argomenti politici: “Non ho seguito le questioni legate alla legge sulla cittadinanza, ma mia madre ha vissuto tutta la vita con mio padre e non è cittadina italiana. Lo stato dovrebbe avere strumenti per tutelare i diritti di chi viene qui per lavorare e vivere onestamente. Ma paga sempre uno per tutti. D’altronde è così il mondo, non può essere come vogliamo”, conclude.Due signore del quartiere osservano i festeggiamenti incuriosite. “Veniamo in questo giardino tutte le domeniche, ma oggi è speciale. Ci fanno sentire in festa: bevono, cantano, ballano. Le altre culture sono belle, suscitano curiosità”. La musica è ininterrotta e i balli anche. Sempre più travolgenti al passare delle ore. Si esibiscono artisti dominicani in Italia, sfilano maschere di carnevale, ma anche italiani che hanno un rapporto speciale con l’isola.
Foto di Giuseppe Marsoner
È il caso di Alfredo El Bachatero, che ha vissuto in Repubblica Dominicana dal ‘63 al ‘95 e ha seguito per 8 anni Ramon Torres, il poeta della bachata, nei suoi spettacoli: “Questa musica ha avuto grande successo dopo il tirannicidio, era proibita perché era il canto dei sobborghi e dell’amarezza, e la dittatura non ammette amarezza”. “La musica era un passaporto che mi apriva tutte le porte, così ho scoperto la veracità dell’isola”, dice. Ha un velo di nostalgia nei ricordi: “Mi chiamavano l’italiano della bachata, mi sentivo come un giapponese che canta le canzoni napoletane. Ma non è mai stato un problema, quando canto sogno che si dimentichino due cose: che sono italiano e che sono vecchio”.E così accade quando Alfredo impugna il microfono. Mentre la comunità festeggia con l’ennesima canzone il 173esimo anniversario dell’indipendenza, sembra davvero di essere lontano da Roma e lontano nel tempo.

Rosy D’Elia

Fotografie di Giuseppe Marsoner

(1 marzo 2017)

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