Foto coopcrescereinsieme.orgSono bambini o poco più. Approdano sulle coste italiane soli. Lo scorso anno ne sono arrivati quasi 26 mila, il doppio rispetto al 2015. Oltre 6 mila risultano “irreperibili“. Li chiamano minori stranieri non accompagnati (MSNA). Un fenomeno allarmante e in continua crescita a cui finalmente il Parlamento ha fornito una risposta concreta. Dopo anni di stallo la Camera ha dato il via libera alla legge Zampa.“L’aspetto più rilevante riguarda l’accertamento dell’età“, ci spiega Valentina Murino dell’unità migrazione di Intersos. Fino ad oggi ci si è affidati a una procedura “inattendibile” come la radiografia mano-polso. Ora la legge interviene disciplinando procedure di identificazione e di attribuzione dell’età uniformi a livello nazionale.In questo senso la figura del mediatore culturale diventa centrale. La sua presenza verrà garantita lungo tutto il percorso, dal colloquio nel centro di prima accoglienza agli esami socio-sanitari. “Un grande passo in avanti”, ci dice Syed Hasnain, operatore afgano del centro A28. “Sono ragazzi vulnerabili che fuggono da esperienze drammatiche affrontando viaggi pericolosi” pur di raggiungere l’Europa. “Per ricostruire la storia che hanno alle spalle è necessario un mediatore che condivide la loro lingua e la loro cultura”.Le nuove norme intervengono anche sul sistema di accoglienza stabilendo un raccordo fra i centri di prima accoglienza dedicati esclusivamente ai minori, all’interno dei quali la permanenza viene dimezzata a 30 giorni, e il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che viene esteso ai minori stranieri non accompagnati con strutture diffuse su tutto il territorio.Nella pratica questo significa metter mano alla cronica carenza di posti della rete SPRAR. “Oggi i minori restano in attesa nei centri di prima accoglienza fino a un anno “, spiega ancora Syed. Strutture perlopiù non adatte alle loro esigenze, prive di servizi e di figure professionali adeguati. “Per questo molti ragazzi scappano e finiscono in strada dove corrono il rischio di essere derubati, sfruttati o abusati sessualmente. È quello che accade a molti ragazzi prima di trovare protezione nel nostro centro”.Il centro A28 di IntersosD’altra parte la legge riconosce all’affidamento familiare priorità rispetto al ricovero nelle strutture di accoglienza. A questo fine gli enti locali potranno promuovere “la sensibilizzazione e la formazione di affidatari”. Allo stesso tempo è prevista l’istituzione, presso ogni tribunale per i minori, di un elenco di tutori volontari, privati cittadini disposti ad assumere la tutela di un minore.”Un altro aspetto molto importante è l’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale per tutti i minori stranieri non accompagnati, anche per quelli in attesa del rilascio del permesso di soggiorno”, osserva Murino. “Altrettanto importante è il diritto all’istruzione” con l’introduzione di misure volte a favorire l’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo.La legge stabilisce poi il divieto assoluto di respingimento alla frontiera, mentre il provvedimento di espulsione, per motivi di ordine pubblico e di sicurezza, potrà essere adottato solo a condizione che non comporti “un rischio di danni gravi per il minore”.Per la priva volta è sancito per i minori stranieri non accompagnati il “diritto all’ascolto”, alla presenza di un mediatore culturale, nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, oltre al diritto all’assistenza legale avvalendosi anche del gratuito patrocinio dello Stato.Insomma una volta tanto “l’Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto bambini”, come ha osservato Raffaela Milano di Save the Children, la Ong che nel 2013 ha proposto il disegno di legge. Ora però l’obiettivo è “ottenere una piena e rapida attuazione della legge per uscire definitivamente da una logica emergenziale e poter contare su un sistema strutturato”.
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