Nuovo sgombero in atto a Piazza Indipendenza. Un cordone di polizia circonda le 200 persone che da sabato 19 Agosto dormono pacificamente al centro della piazza. Fra loro anche una cinquantina di donne. All’interno del palazzo, al primo piano, rimangono donne e bambini delle cui condizioni si sta accertando un funzionario del Dipartimento delle Politiche Sociali. Unica presenza al momento in rappresentanza delle istituzioni. Sul posto tutte le maggiori ONGs e associazioni, UNHRC, UNICEF, Medici Senza Frontiere, INTERSOS, Centro Astalli, Baobab Experience per citarne alcune, intervenute per tutelare i diritti degli sgomberati, rifugiati politici eritrei e somali con regolare permesso di soggiorno.“La situazione è in stallo perché, anche se stiamo cercando di facilitare un dialogo, non ci sono soluzioni prospettate se non per un bassissimo numero di persone all’interno dell’edificio, ossia le famiglie con bambini. Per le 200 persone nella piazza e tutte le altre non ci sono alternative. Sono quindi qui che pacificamente si rifiutano di andar via. Manca l’informazione su ciò che sta succedendo e potrebbe accadere. La polizia è intervenuta per sgomberare la piazza, ma ora la situazione è ferma. È in corso una riunione in Prefettura per alcune abitazioni che forse verranno messe a disposizione, ancora da confermare, ma si parla di un numero esiguo, 60 posti e solo per i nuclei familiari”, racconta Barbara Molinario, UNHCR, presente sul posto.Nessuna nuova strategia per l’accoglienza dei restanti ex-occupanti del palazzo, più di 800 persone senza una soluzione abitativa alternativa.“Vale la pena ribadire che le soluzioni proposte alle famiglie con bambini dovrebbero essere di lungo periodo e tener conto dell’inserimento sociale e culturale che hanno costruito. Spostarli fuori dal comune di Roma con le scuole in riapertura creerebbe ulteriori vulnerabilità oltre che difficoltà per raggiungere i posti di lavoro”, sottolinea la Molinario.Intanto nella piazza tutto è fermo: il cordone di polizia si stringe e le persone al centro pacificamente attendono. Associazioni di volontariato ed esponenti del Municipio I, II e III si stanno occupando dei pasti e delle necessità quotidiane per rendere umana l’attesa.Aspettiamo!
Silvia Costantini
(23 agosto 2017)
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