Migrare #Nonèreato: manifestazione contro il razzismo il 21 ottobre a Roma

L’ Arci ha indetto per sabato 21 ottobre una manifestazione nazionale contro il razzismo per la giustizia e l’uguaglianza, #Non è reato sarà lo slogan del corteo, che si riunirà a piazza della Repubblica a partire dalle 14.30 per arrivare fino a piazza Vittorio Emanuele. Hanno aderito alla manifestazione oltre cento associazioni, tra le quali Emergency, Amnesty International, Medici Senza Frontiere.Anche la Rete Scuolemigranti, lancia un appello di partecipazione alla giornata del 21 ottobre “scendiamo in piazza per dire a tutti i migranti, con o senza permesso di soggiorno, che abbiamo tanti corsi dove possono imparare gratuitamente l’italiano. Vengano a trovarci, troveranno una scuola amica. Se non sanno leggere e scrivere, vengano ugualmente. Noi li aiutiamo a superare anche questo scoglio, insieme impariamo a scambiare valori e culture“. Così Paola Piva, coordinatrice della Rete Scuolemigranti.Una manifestazione di ampio respiro, che vede i volontari della Rete in prima fila per ribadire che “ogni migrante che rimane in Italia, se vuole diventare cittadino a tutti gli effetti e desidera aiutare figli e coniugi a sentirsi a casa, deve credere nell’importanza della lingua. Un elemento ancora troppo trascurato dalla politica e dalle istituzioni. Lo spirito comune alle diverse associazioni che aderiscono alla Rete è un’idea semplice e forte: per diventare parte attiva nella società è indispensabile che la persona migrante sappia esprimersi in italiano. Problema tutt’altro che trascurabile se si pensa che la questione della lingua non coinvolge solo le persone arrivate da poco, in attesa di permesso, ma nelle nostre scuole ci sono anche molti stranieri di lungo corso” sottolinea Piva. La Rete Scuolemigranti scenderà in piazza per manifestare e informare: il 21 ottobre è anche l’ultimissimo giorno per aderire alla campagna “Ero straniero”.  Sotto i portici di piazza Esedra, a fianco al cinema Moderno, ci sarà un gazebo per la raccolta delle firme, dove i volontari della Rete Scuolemigranti distribuiranno volantini, forniranno materiale informativo, e incoraggeranno gli italiani a firmare.Chi come la  Rete lavora con i migranti “non vuole aprire le porte a chiunque, tutt’altro” spiega Piva “chiediamo che si aprano vie legali per entrare in Italia e che siano regolati i flussi migratori. Su questo punto c’è totale consonanza tra le associazioni di volontariato, di  qualunque orientamento politico. E siamo concordi nel chiedere di mettere in regola quei migranti che sono qui da anni, lavorano, ma per vari motivi non possono ottenere i documenti”. Le associazioni della Rete si faranno promotrici di un messaggio chiaro: la cittadinanza, l’integrazione e i diritti sono temi che unificano tutti. Troveremo ostilità? È probabile, ma invitiamo a riflettere sul fatto che in questi anni certe norme sbagliate hanno moltiplicato il numero degli irregolari. Bisogna cambiarle perchè persone senza permesso sono un rischio per sé stesse e anche per tutti noi”.“Accoglienza si/no”, è il dilemma sul quale si interroga l’opinione pubblica, spiega la coordinatrice della Rete: “gli addetti ai lavori distinguono:

  • prima accoglienza, arrivo in suolo italiano,
  • seconda accoglienza, vitto e alloggio,
  • terza, formazione al lavoro,
  • quarta, autonomia economica.

La gente in genere non coglie questa complessità, se sente la parola “accoglienza” pensa allo sbarco. In realtà nei contatti quotidiani” continua Piva “vedo che il cammino del migrante prosegue in salita anche dopo anni di vita in Italia. Perché incontrano servizi comunali, sanitari, scolatici impermeabili. Nello specifico vedo che molte scuole non si sono ancora attrezzate per spianare la strada a bambini e genitori migranti. In questo processo, la lingua è l’elemento principale a cui ogni migrante dovrebbe avere accesso per raggiungere una coscienza civica”.Importante quindi partecipare alla manifestazione del 21 ottobre per ricordare  gli elementi di contrasto al razzismo e all’esclusione sociale “sabato mi aspetto una manifestazione numerosa, allegra, variopinta. Sarà bello partecipare.Ma come possiamo spostare l’attenzione dall’accoglienza a tutto ciò che va fatto per rendere autonomi, responsabili, consapevoli i migranti che vivono tra noi? Bisogna condurre i cittadini italiani a conoscere cosa c’è dietro un esempio di buona integrazione: quanta fatica da parte del migrante, quanto impegno di insegnanti, operatori sociali, volontari e cittadini attivi”.

Elisabetta Rossi

(18 ottobre 2017)

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