Il gruppo di studenti partecipanti
I ragazzi si raccontano: vengono dall’Italia, dall’Ecuador, dalla Romania, dall’Ucraina e dalla Cina. Ognuno ha un rapporto diverso con la sua cultura di origine. Già a un primo sguardo il gruppo di partecipanti compone un mosaico interessante, fatto di sport, dal rugby alla ginnastica artistica; di musica, dal pianoforte al violoncello; e di passioni. Nelle loro parole, la sensibilità e la maturità di pensiero contrastano tutti gli stereotipi sugli adolescenti. Simone è impegnato politicamente in un collettivo per dare forma concreta ai valori che gli hanno trasmesso in famiglia, Nicoletta difende i diritti delle donne dopo che un giorno ha letto commenti di odio su Facebook, Marco ha una collezione di macchine fotografiche analogiche e si sta attrezzando per allestire una camera oscura in casa.
Infomigranti scuola: il laboratorio di giornalismo
I partecipanti hanno passioni e abitudini oltre ogni aspettativa: pochi si informano cercando le notizie sui social, ad esempio. Ma la maggior parte guarda, puntuale ogni sera, il telegiornale. Passo dopo passo, da spettatori televisivi gli studenti diventeranno degli apprendisti giornalisti. “Insieme, racconteremo le notizie direttamente reperite sul campo”, dice la direttrice Nicoletta del Pesco. E mentre qualcuno si spaventa solo al pensiero, a qualcun altro brillano gli occhi. Nelle 60 ore di laboratorio i partecipanti scopriranno come si selezionano le notizie, come si raccoglie il materiale sul territorio, come si scrive per il web fino a lavorare, guidati dalle quattro tutor, come in una vera redazione giornalistica.
Rosy D’Elia7 febbraio 2018
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