Ricominciare da sé stessi: la storia di un migrante camerunese

Molti sono i camerunesi che sono costretti a lasciare il loro paese per venire in Italia, dove sperano di ritrovare la serenità che gli è stata sottratta da guerre, crimini, atti terroristici e discriminazioni. È il caso di Eric, un ragazzo di trent’anni, immigrato dal Camerun, dove è nato e cresciuto. “Non sono andato via solo per ragioni economiche, lì rischiavo la vita”, dichiara con malinconia.

Sono tante le difficoltà che ha dovuto affrontare prima di riuscire ad andare avanti e rifarsi una vita. “Speravo di farcela, ma non ci credevo”. Nel Camerun è ormai scontro aperto tra la minoranza anglofona, a cui appartiene Eric, e la maggioranza della popolazione che parla francese, la lingua ufficiale. “Dovrebbe esserci una repubblica, ma in realtà il presidente Paul Biya esercita una dittatura da ben trentacinque anni”. La popolazione anglofona è vittima di crimini e discriminazioni, oltre ad essere emarginata dal punto di vista sia politico sia sociale. L’Italia ha accolto Eric e gli ha rilasciato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, che gli consente di svolgere attività lavorativa e di accedere al Servizio Sanitario Nazionale, ai centri di accoglienza dei Comuni e alla formazione. Con questo permesso può chiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale in Italia. Eric ha perso il padre in guerra, e ha lasciato nel Camerun le sue quattro sorelle insieme alla madre. “Mi manca mia mamma, l’unico punto di riferimento che avevo”, afferma. La mamma è l’unica ragione per cui lascerebbe l’Italia, che ha raggiunto passando prima per la Turchia e poi per la Francia, fino ad arrivare a Roma.

Il lavoro come carpentiere a tempo determinato gli permette di avere una casa e di essere indipendente. “Coim” è il nome dell’azienda per cui lavora, Eric ha lasciato il centro di accoglienza per distaccarsi dalla sua vita passata, pur essendo consapevole che gli avrebbe assicurato tutto il necessario. Ha visto molti amici morire e rifugiarsi nella droga, per questo motivo pensa di essere fortunato, “Ringrazio Dio per avermi dato quello che ho”. Eric si è lasciato alle spalle il passato, è una persona nuova, che studia l’italiano e sta per prendere la patente, che lo renderà ancora più autonomo.

Giorgia Betti

8 marzo 2018