Welcoming Europe: un’iniziativa dei cittadini europei

La nave Open Arms nel corso di un salvataggio
La nave Open Arms nel corso di un salvataggio
Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie” è l’ICE, iniziativa dei cittadini europei, rivolta alle istituzioni dell’Ue per chiedere una nuova normativa che intervenga sulla gestione dei flussi migratori e sull’accoglienza, visti i fallimenti e le difficoltà avute dai governi nazionali.L’iniziativa è stata lanciata il 19 aprile 2018, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Madama, promossa in Italia da: Radicali Italiani, Legambiente, FCEI, Cnca, Fondazione Casa della Carità, Oxfam, Comitato Verità e giustizia per i nuovi Desaparecidos del Mediterraneo, AOI, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione e lo sviluppo, ActionAid, A Buon Diritto, Acli, Arci, Baobab Experience e CILD.Durante l’evento sono intervenuti Edoardo Zanchini di Legambiente, Emma Bonino, senatrice di +Europa, Chiara Favilli, docente di diritto dell’Università di Firenze, Riccardo Gatti di Proactive-Open Arms, Luigi Manconi, direttore UNAR e Giorgina Sayegh, una ragazza siriana arrivata in Italia grazie ai corridori umanitari sicuri.La conferenza è avvenuta in collegamento con Bardonecchia, dalla sede di Liberamente Insieme, con il supporto tecnico di Radio Beckwith Evangelica. Erano presenti Davide Rostan, pastore valdese, Silvja Manzi, Radicali Italiani e Claudio Geymonat, giornalista di Riforma.it, che ha moderato l’incontro. I volontari delle associazioni Rainbow for Africa e Tous Migrants sono intervenuti per raccontare gli interventi di soccorso di migranti diretti in Francia da parte dei cittadini della valle.
Conferenza di giovedì 19 aprile, sala Caduti di Nassirya del Senato (foto welcomingeurope.it)
Conferenza di giovedì 19 aprile, sala Caduti di Nassirya del Senato (foto welcomingeurope.it)

Gli obiettivi della proposta

I punti chiave dell’iniziativa Welcoming Europe sono tre:• Introduzione di sponsor privati garanti per l’ingresso dei richiedenti asilo, su modello canadeseDecriminalizzare la solidarietà Difesa dei diritti umani“Le nostre proposte non sono rivoluzionarie o velleitarie, ma nell’ordinarietà sono straordinarie: dimostra che è possibile fare qualcosa di concreto” ha detto Chiara Favilli, illustrandone i dettagli.

Intervento di Giorgina Sayegh (foto welcoming europe)
Intervento di Giorgina Sayegh (foto welcoming europe)

Un no al “reato di solidarietà”

Sulla base degli obiettivi che la campagna si propone di raggiungere, ci sono storie  drammatiche, come quella di Giorgina Sayegh“Sono venuta in Italia da Aleppo con mio marito e due figli. Sette anni fa avevamo una vita normale e dei sogni, ma abbiamo perso tutto con l’arrivo della guerra”.Non sono poche le volte che le organizzazioni no profit sono state sanzionate e accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo aver prestato soccorso ai migranti. Il recente caso di Proactiva Open Arms, ne è un esempio. La ONG ha subito il sequestro di una nave da parte della procura di Ragusa, per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere. Solo da pochi giorni il Gip ha disposto il dissequestro dell’imbarcazione. Riccardo Gatti, direttore operativo dell’associazione è intervenuto durante il lancio di Welcoming Europe, sottolineando la necessità di un cambiamento: “Le vere vittime di ciò che sta accadendo sono le persone che soccorriamo: arrivano in Europa considerandola una terra di pace, ma troppe volte li abbiamo visti cercare di uccidersi alla vista delle guardie libiche”.“Dopo il reato di clandestinità e quello di solidarietà, non so dove andremo a finire” ha aggiunto Emma Bonino “Quest’estate le ONG sono state considerate criminali, con scopo di lucro, con un danno importante alla credibilità. C’è tanto lavoro da fare, ma abbiamo un anno”.

L’ice una proposta che parte dai cittadini

La proposta, già registrata dalla Commissione Europea nel dicembre 2017, è stata approvata nel febbraio 2018. Per completare l’iter per la presentazione, saranno necessarie un milione di firme in almeno 7 paesi dell’Unione europea entro 12 mesi. 54.750 sottoscrizioni sarà il numero minimo richiesto soltanto nel nostro paese. “Le testimonianze rendono evidente quanto i viaggi siano drammatici. Invece di rassegnarsi all’Europa che non c’è, facciamo passi avanti nell’assunzione di responsabilità” ha infine sottolineato Emma Bonino “Si può firmare con un clic, ma spero che in molti avranno la forza di mettere un tavolo in strada per parlare con le persone, noi ci saremo”.Per firmare l’iniziativa:http://welcomingeurope.it/

Francesca Mahmoud Alam

(21 Aprile 2018)

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