Casilino Moonlight Orchestra, primo album di Andrea Ruggiero

L'integrazione e i colori di Tor Pignattara messi in musica

 

Andrea Ruggiero
Andrea Ruggiero
In Casilino Moonlight orchestra c’è “l’est e l’ovest, la Cina, la Turchia, l’Africa e l’Arabia. Non solo. C’è il passato, il presente e il futuro dell’uomo, la nostalgia e la riflessione. Il multiculturalismo che caratterizza uno dei quartieri più interessanti della capitale non rispecchia altro che la molteplicità dell’animo umano.” Casilino Moonlight Orchestra è il primo album da solista del violinista Andrea Ruggiero. Pubblicato il 25 gennaio 2019 dall’etichetta indipendente “Oltre le Mura Records”, Casilino Moonlight Orchestra è “una costellazione di brani, di solo violino pizzicato, dedicati a Tor Pignattara, quartiere popolare di Roma e dell’anima”. A dirlo è  Andrea Ruggiero, classe 1980, originario di Priverno in provincia di Latina.

I brani di Casilino Moonlight Orchestra

Il disco con dedica “A Maria Cristina”, la madre del violinista, inizia con in Via Labico, uno strumentale raffinato in cui vengono accostate melodie della tradizione musicale cinese a quelle mediorientali. Poi arriva Sheherazade, protagonista de “Le mille e una notte”,  interpretata nel video da Eleonora Cerrone, una piccola danzatrice del ventre. Sheherazade è solo uno dei tanti volti del quartiere multietnico di Tor Pignattara. Allah è Gandhi è un frammento musicale brevissimo, ispirato e influenzato dalla copresenza pacifica tra le diverse comunità religiose che vivono nel quartiere. Il quarto brano è un omaggio a Pierpaolo Pasolini dal titolo PP con i capelli lunghi e rimanda a Vittorio Cataldi, protagonista del libro “Accattone”, ruolo interpretato da Franco Citti nell’omonimo lungometraggio di Pasolini. Nel film si narra la triste condizione della Roma sottoproletaria degli anni ‘60 nelle periferie del quadrante est, dove si trova anche Tor Pignattara. A quei tempi la vita “era incentrata sulla sopravvivenza quotidiana”. Dagli anni ’60 si passa agli anni ’80 con una canzone storica: Wonderful life, scritta e portata alla ribalta in tutto il mondo da Black, è l’unico brano del Lp in cui compaiono altri strumenti oltre ai violini: keyboards, sinth. Il sesto pezzo è una dedica più che un semplice brano. In un futuro Aprile rappresenta la chiusa del primo LP di Andrea Ruggiero e trae spunto dalla poesia di Pier Paolo Pasolini Supplica a mia madre.

I tanti colori di Tor Pignattara

“L’album incarna il mio pensiero: descrivo musicalmente Tor Pignattara perché è un quartiere molto più vivo rispetto ad altri. Grazie all’interazione tra etnie diverse che fra loro convivono il quartiere è sempre in movimento. Nessuno sta fermo, si percepisce la differenza con quartieri vicini come il Pigneto. E’ bello notare come a Tor Pignattara, l’egiziano scherzi tranquillamente con il bengalese. Quello che Andrea Ruggiero più ama del quartiere è “annusare gli odori delle spezie, passeggiare per le strade, sentire il profumo del cibo nordafricano, vedere la luce riflessa sui palazzi verso l’imbrunire. Attraversare la strada e incrociare visi che provengono da ogni parte del mondo, tutto questo dà la sensazione di non essere a Roma, ma in una metropoli europea. Ho vissuto a Parigi e l’atmosfera di Tor Pignattara un po’ me la ricorda”.

Il violinista che mette in musica Tor Pignattara

Ruggiero che ha fondato la band “Operaja Criminale” ed è richiesto da importanti gruppi e cantautori quali Motta, Giorgio Canali, Marina Rei, Riccardo Sinigallia, Muro del Canto e altri ancora, racconta di aver iniziato a suonare il violino all’età di 5 anni. Nonostante a 11 anni frequentasse il conservatorio, è stato solo intorno ai 14 anni che la sua passione per lo strumento è davvero esplosa: ha iniziato a discostarsi dalla rigidità delle esercitazioni dei brani classici e a suonare con un amico la musica di Bob Dylan, De Andrè e Guccini. Prima di realizzare Casilino Moonlight orchestrail Ruggiero ha suonato varie volte con artisti immigrati a partire dalla collaborazione con la Med Free Orkestra “sono musicisti che provengono da Tunisia, Somalia, Turchia. È stata una bellissima esperienza perché loro hanno una concezione del ritmo e del suono leggermente diversa rispetto a noi occidentali e a volte anche opposta, una concezione che ti porta a trovare nuove soluzioni nel suonare, nuovi approcci”.

(Veronica Di Norcia)13 Febbraio 2019

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