Meno sbarchi dalla Libia, Egitto e Tunisia, ma aumentano gli arrivi dalla Turchia, Grecia e Algeria
Dossier Viminale: tagli “drastici” e non proporzionali sull’accoglienza
Il Decreto Salvini ha modificato completamente il sistema dell’accoglienza con notevoli conseguenze umane sia sui servizi per i beneficiari che sul lavoro dei professionisti all’interno delle diverse tipologie di accoglienza.Il numero dei posti in accoglienza è sceso da 160458 a 105142 con un decremento del 34.5%. Di contro il taglio della spesa è stato del 77,3%, più del doppio.Questo significa che in media ora il costo complessivo per ogni posto in accoglienza è meno della metà di un anno fa: da qui le pesanti ricadute sia sulle professionalità che sui servizi basilari per gli utenti (per un approfondimento: “Le Conseguenze Umane”del Decreto Salvini).
Dossier Viminale: tirando le somme
Disattesa la messa in pratica dello slogan “più rimpatri” che sono diminuiti nell’ultimo anno dello 0.7% e addirittura dimezzati, – 53.0%, quelli volontari assistiti.Non solo, anche la politica di “mari più sicuri” non ha trovato riscontro nei numeri: la percentuale degli scafisti arrestati è scesa al – 55%, mentre la cronaca quotidiana continua a tracciare l’arrivo sulle coste italiane di centinaia di persone non censite su gommoni e piccole imbarcazioni.Tirando le somme: il decremento degli sbarchi censiti non rivela un arresto del fenomeno migratorio né di un maggiore controllo e sicurezza dei mari, ma un cambiamento di rotte e un preoccupante incremento di “numeri ombra” di persone che arrivano sulle coste o muoiono in mare di cui non si può aver traccia.La migrazione è e rimane un fenomeno naturale che va accompagnato con una adeguata progettazione strutturata europea e sostenuto con un modello di accoglienza diffuso e inclusivo. La newsletter è in partenza mentre il Presidente della Repubblica sta ultimando le consultazioni, vedremo come interverrà il nuovo governo.
Silvia Costantini(17 agosto 2019)
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