“Sono persone attratte da questa cultura di pace perché penso che in questo momento c’è proprio bisogno di questo. Invece i monaci che vivono attualmente da noi sono 5 e sono in Italia sia per diffondere la cultura buddhista sia per raccogliere fondi per il loro casato del monastero,” spiega Rossana Barbolla, Vice Presidente del Centro Samantabhadra di Roma.
Secondo il Centro studi sulle nuove religioni, CESNUR, il buddhismo è il terzo credo italiano dopo il cristianesimo cattolico e l’islam e i praticanti in Italia attualmente sono circa 200.000 persone. Ma cos’è il buddhismo e perché è una religione in crescita negli ultimi anni? Rossana Barbolla, Vice Presidente del Centro Samantabhadra di Roma ce lo spiega.
“L’Istituto Samantabhadra è un centro di buddhismo tibetano nato nel 1981. E’ stato tra i primi centri ad essere fondato in Italia e le persone che vengono da noi non necessariamente sono persone interessate al buddhismo ma anche semplicemente alla meditazione o alla cultura tibetana.
Molto spesso facciamo eventi tipo questo dal titolo “Come poter condurre la propria vita nel miglior modo possibile” che ha l’obiettivo di farci riflettere e darci piccoli consigli che possono servire per la vita quotidiana,” spiega Barbolla.
Piccoli consigli per affrontare la vita quotidiana che Ghesce Ngawang Dhondup ha approfondito nell’incontro di pace lo scorso 19 gennaio. Dhondup è nato in Bhutan, il Paese più felice del mondo, e da 5 mesi si trova nel Centro Samantabhadra di Roma. Oggi ci spiega com’è la giornata tipo di un monaco buddhista.
“Ogni mattina mi alzo alle 6.30 e dedico un’ora e mezza alla recitazione delle preghiere. Dopo facciamo colazione e poi seguiamo diverse pratiche come il raggiungimento della pace. In questo periodo stiamo pregando anche per l’Australia. Poi svolgiamo le preghiere che ci sono state conferite dai nostri Lama, studiamo dei testi e degli approfondimenti e infine, nel nostro tempo libero, sentiamo la famiglia.”
Secondo Dhondup, il buddhismo, può portare diversi tipi di benefici e praticare la pazienza ci aiuta a curare la nostra salute fisica.
“Un’altro fattore che influisce nel nostro benessere è la felicità e per ottenerla dobbiamo coltivare una mente buona. Se tutti cercassero di sviluppare la pace interiore sicuramente riuscirebbero ad essere felici,” spiega.
Ora la domanda da porre sarebbe: quanto è in grado il Buddhismo moderno di rispondere a quelle che sono le esigenze sociali? Certamente è una vera sfida ma soprattutto anche una speranza. Il percorso, comunque, è appena iniziato.
Cristina Diaz
22 gennaio 2020
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