“Niente paura”: la fotografia per raccontare ciò che non si vede

Osservare la realtà, volerla raccontare dal proprio punto di vista, e poi scattare una foto: Mouctar, Daby, Anita, Yusuf, Yacouba, Alì, Reda e Maurizio hanno concluso il modulo di fotografia del laboratorio “Niente paura”, organizzato dalla redazione di Piuculture, sabato 15 febbraio.

“Niente paura”: a lavoro per preparare una mostra

Accompagnati dal docente, il fotografo Giuseppe Marsoner, nell’ultimo incontro sulla fotografia i ragazzi hanno selezionato le foto più belle scattate nel campo sportivo Flaminio Real sabato 8 febbraio, foto che saranno esposte in una mostra all’interno dell’evento finale del percorso formativo, previsto nel mese di maggio. Sul campo sono state messe alla prova le tecniche studiate.

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“Niente Paura”: i giovani fotografi sul campo per l’evento di Sport Senza Frontiere”
Ma, oltre la tecnica, il focus dell’iniziativa si è concentrato sulla narrazione: durante la selezione delle fotografie, i ragazzi hanno espresso chiaramente quello che la giornata ha significato per loro: “Abbiamo voluto raccontare una giornata di relax e di sport”, commentano. “Questo è il racconto di una bella giornata di sport, senza vincitori né vinti“, specifica Reda. Tutti sono d’accordo nel definire l’evento “un’iniziativa all’insegna della pace e dell’amicizia“.”Con lo smartphone sempre a portata di mano, e influenzati dagli stili che propongono i social, i ragazzi fotografano tutto ciò che vedono, trascurando però quello che non si vede“, dice Giuseppe. “Spero di aver trasmesso ai ragazzi l’attenzione a ciò che non si vede“. E in effetti, le foto scattate al centro sportivo e selezionate per la futura mostra, raccontano non solo di sport, ma anche momenti di riposo dei giocatori, scene fuori dal campo, dettagli, panoramiche, azioni e scene in movimento viste da diverse prospettive.

“Niente paura”: insieme a un’importante mostra fotografica

Giuseppe e i tutor del progetto sono stati d’accordo fin da subito: “per terminare il modulo di fotografia non c’era attività migliore di una visita a una vera grande mostra fotografica”. Così i partecipanti del laboratorio sono stati coinvolti nella visita di “Metropoli”, mostra fotografica di Gabriele Basilico al Palazzo delle Esposizioni. Ospiti speciali dell’iniziativa un gruppo di cinque giovani appassionati di fotografia, alcuni dei quali studenti dello IED di Roma. “Questa occasione è pensata come una pura fruizione della fotografia: ampliare gli orizzonti, far conoscere cose nuove, è lo scopo di questo pomeriggio”, dice Giuseppe. “In fondo il corso, senza troppi obiettivi tecnici o impostazioni teoriche, ha un vero grande scopo: far conoscere, far esprimere e far capire ai ragazzi che anche loro possono fare“.

Le metropoli immortalatei nei meravigliosi scatti di Basilico hanno fatto fare ai ragazzi un giro intorno al mondo: Shangai, Milano, Roma, Rio de Janeiro, Porto, Parigi. “Shangai mi fa pensare quasi a una grande città dell’Africa”, commenta Yacouba davanti a un’immagine impressionante di un paesaggio totalmente urbanizzato, dove i palazzi e le immense autostrade occupano tutto lo spazio di uno sguardo. “Negli ultimi anni infatti molti cinesi hanno costruito palazzi in Africa”, spiega. Davanti alle foto in bianco e nero di Roma, commentano: “il Colosseo è sempre il più bel monumento, l’ho visto un sacco di volte!”.Ma è solo davanti alla proiezione del video di Basilico a lavoro in una Beirut devastata dalla guerra, che i ragazzi perdono le parole e si concentrano sulle immagini e sui suoni: quando nel video si sentono le recitazioni coraniche in sottofondo, i ragazzi a bassa voce pregano e, forse, sentono che il mondo non è poi così grande come sembra.

Elisabetta Rossi(18 febbraio 2020)

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