Alcuni dei suoi video superano le 65.000 visualizzazioni, ha oltre 5.000 iscritti su Youtube e una grande passione per il mondo del beauty. Abbia Maswi, make up artist afroitaliana originaria della Tanzania, si definisce una persona riservata, creativa, costante e determinata, ingredienti fondamentali che le hanno permesso di trasformare la sua passione in un lavoro.
“Il mio interesse per il trucco nasce 10 anni fa guardando i video tutorial di Clio Make up, celebre make up artist italiana. Nel 2015 decido di farmi coraggio e di aprire il mio canale Youtube e Istagram, BGLVM, attraverso il quale ho iniziato a parlare principalmente di coppie miste e di trucco. Ma è stato qualche anno dopo che il mio sogno ha iniziato ad avverarsi grazie al mio primo lavoro come beauty blogger insieme a Clio Make up. Scrivevo articoli beauty per il suo blog e l’aiutavo nella ricerca di nuovi materiali e trucchi,” spiega la trentenne.
Un’esperienza che ha spinto Abbia a riaprire il cassetto dei sogni che per un lungo periodo aveva chiuso e a intraprendere un corso di make-up artist presso l’accademia di trucco Ki Art di Ancona che le ha permesso di specializzarsi in trucco su pelle nera, un settore poco sviluppato in Italia e in Europa nel quale le aziende non offrono un’ampia gamma di prodotti.
“Cercavo spesso tutorial su Youtube che spiegassero come truccare il mio incarnato di colore ma non riuscivo mai a trovare niente, così ho deciso di specializzarmi in questo campo, sconosciuto ancora per molti. Purtroppo le aziende si concentrano su una fascia di mercato e trascurano l’altra ma qui si parla anche di inclusività. Anche nelle scuole di trucco il trucco dell’incarnato di colore é un argomento che viene poco considerato e credo che così come a scuola si danno le basi per tutte le materie, anche in questi casi dovrebbero fornire la formazione necessaria per truccare tutti i tipi di pelle. In altri Paesi c’è una concezione più internazionale del trucco. Infatti,” continua Abbia, “mi capita spesso di trovare truccatori che si trovano in difficoltà con le ragazze di colore perché la tecnica è diversa. La pelle nera ha svariate discromie e casi di iperpigmentazione. Il corpo può essere più chiaro rispetto al viso e scegliere un fondotinta diventa problematico. Ora sono in contatto con diverse aziende che spesso mi inviano i loro prodotti ma non sponsorizzo ogni prodotto che ricevo: lo provo e se qualcosa mi ispira do un feedback o spazio sui miei canali social.”
Attualmente, Abbia, ha un suo pubblico, tanti followers, lavora insieme ad aziende beauty come Pompea, i suoi lavori sono stati pubblicati in diverse riviste e giornali e a fine agosto terrà una lezione di trucco su pelle nera nell’accademia dove ha studiato. “Trovo soddisfazione in ogni lavoro che faccio perché sono riuscita a trasformare la mia passione in lavoro, anche se per il momento non è il mio lavoro principale.”
Dalla Tanzania all’Italia: la storia di Abbia
Oltre a fare la make up artist, Abbia, segue un corso di laurea in mediazione linguistica e lavora come commessa a San Benedetto del Tronto, città dove abita da un anno insieme al suo ragazzo.
“Sono arrivata in Italia all’età di tre anni insieme a mia madre, laureata in ingegneria, che all’epoca aveva vinto una borsa di studio per lavorare in un’azienda di Ancona. L’idea era quella di fare una breve esperienza in Italia per poi tornare in Tanzania. Ma alla fine le cose sono cambiate e abbiamo deciso di trasferirci ad Ascoli Piceno, città dove sono cresciuta. La vita lì non è stata semplice perché c’era una mentalità molto chiusa e, ogni giorno, involontariamente, subivo delle micro aggressioni, frasi, atteggiamenti. Uno degli ultimi episodi che mi ha fatto stare molto male è stato quando ho iniziato a cercare casa a Civitanova, dove avevo deciso di trasferirmi a vivere da sola. Finalmente ero riuscita a trovare un appartamento e, al telefono, la proprietaria era stata molto disponibile. Qualche giorno prima del trasloco mi richiamò per dirmi che l’aveva affittata ad una coppia di ragazze e che preferiva questa soluzione perché si conoscevano.”
Una decisione molto strana secondo la giovane, soprattutto quando scoprì che in realtà la ragazza in questione si trasferiva da sola senza altre amiche. “Qualche giorno dopo incontrai la proprietaria per caso, e si meravigliò che lavorassi. È così che ho capito che non aveva affittato la casa a me perché pensava fossi straniera e senza lavoro.”
Anche affrontare i pregiudizi di amici e conoscenti legati al fatto di essere una coppia mista è stata una grande sfida per Abbia e il suo fidanzato.
“Spesso gli dicevano “non ti potevi fidanzare con una di Ascoli?” Erano frasi che sentivo anche dopo diverso tempo che stavamo insieme. Mi facevano rimanere male e non riuscivo mai a sentirmi accettata. C’è sempre stata in me una lotta per comprendere quale fosse la mia identità. In Tanzania mi sentivo straniera dato che ho vissuto sempre in Italia e qui mi sentivo diversa per il fatto che ho un altro colore di pelle. Devo dire che attraverso i miei canali social ho sentito un grande supporto perché ho scoperto che c’erano tante coppie come noi, per questo motivo ho deciso di dedicare uno spazio su Youtube a questo argomento. Attualmente sono questi i video con più visualizzazioni e con più interazioni sul mio canale e questa è una cosa che mi ha aiutato anche in questi ultimi anni dove sono arrivata ad accettarmi per quello che sono.”
Cristina Diaz
26 agosto 2020
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