In un anno difficile che ha reso il futuro ancora più incerto e che ha messo un freno ai progetti di molti, la storia di Nesma Elbarrani, ragazza libica di 27 anni, è davvero un esempio di determinazione. Mamma di un bambino di due anni, Nesma vive attualmente a Roma con il marito, anche lui libico. La sua vita in Italia inizia nel 2016: la prima esigenza per Nesma è quella di studiare per imparare l’italiano, e così bussa alla porta della scuola di Casa dei Diritti Sociali per frequentare il corso di italiano A2 dedicato alle donne.
A quattro anni dal suo arrivo Nesma ha festeggiato due settimane fa la sua laurea in Economia.
“Sono arrivata in Italia assieme a mio marito subito dopo le nozze. Abbiamo lasciato un paese che era pieno di ferite: la mia vita in Libia era difficile, i conflitti hanno portato morte e distruzione. Spesso mancavano la corrente elettrica e l’acqua per ore e giorni, e si sentivano continuamente gli scoppi e i rumori forti dei proiettili“, racconta. “Il momento più tragico è avvenuto nel 2014: è caduto un missile sul tetto della nostra casa arrecando molti danni alla struttura, ma fortunatamente mi sono salvata insieme a mio padre, mia madre e i miei due fratelli”.
“Il costo della vita in Libia era molto alto, avevamo difficoltà. Ma arrivata in Italia ho affrontato altre criticità: la prima è stata la precarietà economica di mio marito. Per colpa di ritardi nei pagamenti dello stipendio, non ho potuto permettermi gli studi universitari qui a Roma. La vita in Italia è veramente dura”.
Lo studio e la formazione per Nesma sono stati obiettivi a cui non ha mai voluto rinunciare “prima della gravidanza ho frequentato un corso privato di lingua italiana per quattro mesi e sono arrivata al livello A2 ma ho dovuto lasciare per l’elevato costo del corso; dopodiché sono andata in una scuola pubblica per immigrati che insegnava la lingua italiana, ma non è stata una bella esperienza per me. Alla fine però, ho trovato la Casa dei Diritti Sociali, dove c’era Anna, la mia insegnante, che mi ha fatto amare sempre di più la lingua italiana e me l’ha semplificata”, racconta Nesma. “Ma dopo la nascita del mio bambino, ho interrotto lo studio della lingua, era molto faticoso, per via della grande differenza con la mia lingua madre”.
Ed è dopo tante difficoltà e una buona dose di determinazione che arriva per Nesma il frutto del suo lavoro: due settimane fa si è laureata all’università di Bengasi in Libia. “Studiavo a casa a Roma e quando era il momento degli esami io e mio figlio andavamo a Bengasi. Per arrivare lì dovevo rimanere minimo 12 ore all’aeroporto di Tunisi oppure impiegare 2-3 giorni di viaggio perché non ci sono più voli diretti da Roma a Bengasi, e con l’emergenza covid tutto si è complicato: un volo poteva ritardare anche 2-3 giorni”.
Il ricordo della laurea è tra i più preziosi di questo 2020: “Ho festeggiato a Bengasi con il mio bambino, la mia famiglia e le amiche. Mi è dispiaciuto molto che mio marito non abbia potuto assistere a uno dei giorni più importanti della mia vita: lui è la persona che più di tutti mi ha appoggiata ed aiutata ad esaudire questo bellissimo sogno”.
“Vedo un buon futuro per me inshallah“, dice soddisfatta. “Adesso ho la mia laurea universitaria e proseguirò nello studio della lingua italiana, dopodiché sarò pronta per lavorare a Roma”.
Elisabetta Rossi
(23 dicembre 2020)
(23 dicembre 2020)
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