Primo maggio in pellicola: film che raccontano il lavoro

Primo maggio

Il 1° maggio si celebra la Festa dei Lavoratori, la ricorrenza internazionale istituita nel 1889 per commemorare la tragedia dello sciopero di Haymarket a Chigaco, avvenuta il 1° maggio del 1886, a seguito del quale diversi manifestanti trovarono la morte sotto i proiettili della polizia.
Il cinema, fin dai suoi esordi, ha prestato un’attenzione particolare alle tematiche legate al mondo del lavoro, terreno in cui, da sempre e in ogni paese, dimensione privata e dimensione pubblica dell’esistenza si intrecciano, in cui si combattono battaglie politiche e si misura la tenuta dei diritti di una società. La Redazione Piuculture ha selezionato 15 film che parlano di lavoro e diritti, provenienti dai vari paesi e dai vari decenni della storia del cinema.

Film dal mondo

Rouge di Farid Bentoumi (2020)

Tutela della salute pubblica e salvaguardia dell’economia e dell’occupazione: questo il conflitto al centro dell’ultimo film del regista algerino.

Sorry, we missed you di Ken Loach (2019)

Sorry, we missed you è la frase che compare sui cartoncini lasciati dai corrieri al momento della consegna del pacco in assenza del cliente. Nell’ultimo film di Ken Loach denuncia dello sfruttamento e della precarietà del lavoro, critica al sistema economico-finanziario e solidarietà umana procedono, felicemente, di pari passo.

In guerra di Stéphane Brizé (2018)

Un’azienda automobilistica in crisi propone un accordo ai dipendenti: riduzione del salario in cambio della certezza dell’impiego per i successivi cinque anni. Due anni dopo l’azienda chiude i battenti, ma i lavoratori non ci stanno.

Iqbal. Bambini senza paura di Michel Fuzellier, Babak Payami (2015)

Un film di animazione per raccontare, anche ai più piccoli, la storia vera di Iqbal Masih, il giovanissimo lavoratore e attivista pakistano che è diventato icona della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile in tutto il mondo.

Le nevi del Kilimangiaro di Robert Guédiguian (2011)

Michel ha perso il lavoro ma ha ancora l’amore di sua moglie, con la quale sta per intraprendere l’agognato viaggio in Tanzania. Alla vigilia della partenza, però, nel corso di una rapina vengono derubati di tutti i propri averi. Il ladro è un ex-collega di Michel, anch’egli licenziato.

I lunedì al sole di Fernando Leòn de Aranoa (2002)

Il film racconta, in chiave di commedia, il dramma di sei lavoratori rimasti senza lavoro in seguito alla chiusura di un cantiere navale nel nord della Spagna.

Film italiani

Il pianeta in mare di Andrea Segre (2019)

A Marghera, polo industriale della Laguna di Venezia, lavorano operai di oltre 60 nazionalità diverse. La sua storia è quella dello sviluppo industriale dell’Italia, tra problemi antichi e nuove criticità.

Mediterranea di Jonas Carpignano (2015)

Ispirato alla rivolta dei braccianti di Rosarno nel 2010, il film racconta lo sfruttamento lavorativo dei braccianti migranti in Italia.

Smetto quando voglio di Sidney Sibilia (2014 – 2017 – 2017)

Un gruppo di ricercatori universitari italiani tenta di superare la precarietà lavorativa ed esistenziale, cui sembravano irrimediabilmente condannati, producendo e smerciando smart drugs.

Tutta la vita davanti di Paolo Virzì (2008)

Una commedia che racconta il dramma del precariato italiano attraverso la storia di Marta, laureata in filosofia con lode, costretta a lavorare in un call center per mantenersi.

I classici

Metropolis di Fritz Lang (1927)

Nel futuro distopico immaginato da Fritz Lang all’inizio del Novecento, le megalopoli del 2026 saranno rigidamente biparite: nella città di sopra vivranno i ricchi, pieni di tutti gli agi, nel sottosuolo gli operai, sfruttati come schiavi per mantenere in funzione il complesso motore su cui si regge la città.

Tempi moderni di Charlie Chaplin (1936)

Tempi moderni è il primo film che affonta in chiave comica il tema dell’alienazione nel mondo del lavoro sempre più industrializzato.

Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (1948)

Per poter intraprendere il nuovo lavoro di attacchino di manifesti del cinema, Antonio riesce a riscattare faticosamente dal banco dei pegni la bicicletta necessaria per lavorare. Il furto della bicicletta in pieno centro a Roma getta Antonio nella disperazione.

La classe operaia va in paradiso di Elio Petri (1972)

Lotte operaie e alienazione del lavoro in fabbrica sullo sfondo dell’Italia infuocata degli anni ’70.

Fantozzi di Luciano Salce (1975)

Fantozzi non è soltanto il protagonista di gag esilaranti e vicende surreali. Il celeberrimo e sfortunatissimo ragioniere della Megaditta ItalPetroCemeTermoTessilFarmoMetalChimica è anche l’emblema della sudditanza dell’impiegato moderno.

Silvia Proietti
(30 aprile 2021)

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