La Piazza delle donne, uno spazio per la rivoluzione

In molte si sono ritrovate sotto il sole settembrino di Piazza del Popolo, nel pomeriggio di sabato 25  per occupare, anche se solo per poco, uno spazio dedicato alla rivoluzione. Ad attirarle è stata l’iniziativa lanciata dall’Albero della Magnolia, realtà costituitasi un anno fa nella Casa Internazionale delle Donne, e sostenuta da un centinaio di associazioni in lotta per i diritti delle donne tra cui D.i.Re, Differenza Donna, Pangea Onlus, Lucha y Siesta, Le Contemporanee, per affrontare pubblicamente la questione della violenza e denunciare, ancora un volta, il sistema patriarcale che negli anni della pandemia ne ha acuito gli episodi. Sul palco hanno preso parola anche le testimoni della violenza, direttamente ed indirettamente: da Linda Laura Sabatini, direttrice dell’Istat, che ha portato in piazza i “numeri della vergogna”, alle rappresentanti di Pangea Onlus che nell’ultimo mese sono riuscite a far evacuare molte donne dall’Afghanistan sino alle lavoratrici della Gkn in diretta audio. E sono state proprio le attiviste di Pangea a portare in strada un programma di dibattito ben preciso: prima su tutte la richiesta di bloccare l’azione di negoziazione dei diritti delle donne afghane, perchè in quanto tali devono necessariamente essere rispettati. Ma anche un piano di accoglienza in Italia, che possa supportare le donne migranti nella fase di richiesta asilo o monitorarle in loco qualora dovessero verificarsi violazioni dei diritti. #Nonlasciamolesole, parola d’ordine dell’azione Pangea, è diventato il grido di tutte le donne in Piazza del Popolo. La forza della protesta si è fatta ancora più intensa sulle note dei canti che hanno accompagnato le manifestanti fino alla fine dell’evento.

Il fotoreportage:

 

Giada Stallone – Foto di G.MA.
(27 settembre 2021)

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