Festa Nazionale della Romania – Ziua Naţională a României 2022

Anche quest’anno i romeni dell’area metropolitana di Roma, e non solo, si sono incontrati per celebrare, con gioia e nostalgia di casa, la Festa Nazionale della Romania.

Festa Nazionale della Romania: assenza, più acuta presenza

Partecipare alla festa nazionale del proprio Paese può diventare un’esperienza emotiva molto intensa se celebrata lontano dal Paese che si sta commemorando. Se “triste è l’uomo che ama le cose solo quando si allontanano”, lo sono anche colui e colei che, loro malgrado, sono stati indotti ad allontanarsi da ciò che già amavano. E l’espressione di una comunità separata dalla propria terra d’origine che si incontra, in occasione di una determinata ricorrenza, raggiunge un’umanità tanto reciprocamente solidale quanto più è vulnerabile.

Festa Nazionale della Romania: così lontano, così vicino

Queste le sensazioni suscitate il 27 novembre scorso, nella giornata dedicata alla Festa Nazionale della Romania. Un lungo pomeriggio passato all’insegna della rimembranza collettiva rivolta prevalentemente alle proprie radici culturali e alle  tradizioni. Dalla gastronomia dai marcati sapori, agli abiti tipici delle regioni dell’entroterra romeno, il tutto cadenzato dalle note dei canti patriottici e dagli artisti più apprezzati del folklore nazionale. 

Nicolae Furdui Iancu, accompagnato dal gruppo Crai nou di Alba Iulia, Transilvania

Festa Nazionale della Romania: uniti sotto il tricolore

Organizzata dall’associazione “Villaggio Romeno” – presidente Luciana Ludușan – la manifestazione ha visto alternarsi, su un palco ammantato dai colori della bandiera nazionale, alcuni dei più importanti rappresentanti della tradizione canora del Paese. Tra questi: Mihaela e Ciprian Istrate, dalla contea di Mureș (Transilvania), Maria Ghinea, di Vâlcea, Mioara Velicu, dalla regione storica della Moldavia, e Nicolae Furdui Iancu, amato cantore della nostalgie dei romeni della diaspora.

Una giornata, questa della Grande Unione con la Transilvania, la Bucovina e la Bassarabia, che viene festeggiata ogni 1° dicembre, dal 1918, e che rappresenta un’occasione per i romeni separati dalla propria terra di sentirsi più vicini ai loro connazionali, e di poter tornare ad immergersi, ancorché per un breve intervallo di tempo, negli usi e costumi della madrepatria.

Festa Nazionale della Romania: una celebrazione intergenerazionale

Dal pubblico della sala che ha ospitato l’evento, si levano le passioni, intrise di malinconia, a lungo sopite. Il parterre è gremito di centinaia di romeni emigrati, che hanno oramai messo nuove radici nel territorio italiano. Ognuno portando con sé con dignità il proprio vissuto e le proprie competenze, per poter ricreare una “piccola” Romania all’interno di una cultura diversa.

Ovazione per “Noi suntem români (Noi siamo romeni)” di Nicolae Furdui Iancu

E’ infatti eterogenea l’età del pubblico, costituito sia da emigrati che da nati direttamente su territorio italiano. Se per il Censimento del 1991 i romeni sfioravano le 10.000 presenze, sono oggi la prima comunità tra gli immigrati, pari a più del 20% sul totale (Fonte IDOS).

Risulta evidente come il popolo romeno abbia abbracciato senza remore, con l’entusiasmo e la capacità empatica che lo caratterizzano, la cultura italiana, apprestandosi al varo di una futura terza generazione, in un paese non più straniero.

testo e foto di Fabrizio Santomauro

(2 dicembre 2022)

Leggi anche: