Scuola ucraina Prestigio: la festa di Natale

I più piccoli sono i bambini dell’asilo e di prima elementare che con morbide ali bianche si esibiscono sul palco, è sabato 16 dicembre 2023,  l’occasione è la festa di Natale della scuola ucraina Prestigio.

Scuola Ucraina Prestigio: un musical per Natale

“In collaborazione con le maestre di teatro, musica e danza, abbiamo pensato di celebrare la festa natalizia con un musical “La notte prima di Natale o avventure natalizie di ragazzi ucraini a Roma”, un’occasione  per riunire tutte le attività culturali svolte in questi ultimi mesi nella scuola Prestigio a Roma” spiega Iryna Zarichniuk.
“Quest’anno la nostra scuola compie venti anni di attività” spiega Tetyana Tarasenko Kuzyk, direttrice della scuola, “abbiamo avuto la possibilità di svolgere anche lezioni e laboratori di disegno, teatro, musica, canto e ritmica, presso la Scuola Pestalozzi nel centro di Roma, e questo musical è frutto dei corsi che hanno visto coinvolti bambini e giovani dall’età dell’asilo a quelli delle scuole superiori”.
Lo scopo del musical è “coinvolgere gli alunni di varia età nella preparazione e messa in scena della tradizionale storia natalizia “La notte prima di Natale”, di Nikolaj Gogol, reinterpretata in chiave contemporanea con le creatività di nostri studenti,” racconta Iryna, “l’obbiettivo principale era avvicinare ancora di più i ragazzi della nostra scuola, interessarli alla ricerca di idee per conservare e diffondere le tradizioni natalizie ucraine e, naturalmente, unire le famiglie della nostra diaspora a Roma”

Festa di Natale ucraina: la parola ai più giovani

Dzhuliya, che ha undici anni, ed  è a Roma da sei, racconta che in Ucraina si faceva festa con l’intera famiglia il 6 e il 7 gennaio, “adesso festeggiamo come tutti gli altri paesi il 24 dicembre la Vigilia e il 25 il Natale. Ma per noi è San Nicola che porta i regali, la notte del 6 dicembre, non Babbo Natale. Le differenze non sono poche, ma non sono tanto evidenti”, racconta Dzhuliya La cosa che vorrei di più a Natale è che arrivasse la pace in Ucraina.” Anche Diana, che è da un anno a Roma, è legata alla tradizione di San Nicola “la mia gente dice che Nicola è stato un ragazzo povero e una volta diventato Santo dava doni e monete ai bambini. Per me sia in Italia che in Ucraina la cosa più bella è festeggiare insieme, però adesso c’è la guerra. Per me è il secondo Natale in Italia, è molto bello quando tutta la famiglia sta insieme, è una gioia, ma i miei nonni i miei fratelli sono in Ucraina”.
Sul palco si avvicendano gruppi di bambini e di ragazzi “a me è piaciuto veramente tanto questo spettacolo perchè tra le canzoni e i bambini che ballano c’è stata un’ottima armonia, un’intesa davvero speciale, si prova emozione mentre li senti. La cosa bella” prosegue la bambina “è che abbiamo lavorato tutti in gruppo, ognuno aiutava l’altro, ognuno cercava di fare del proprio meglio nello spettacolo, è stato fantastico. Dzhuliya”ogni dicembre prepariamo qualcosa tutti insieme, alcune volte con gli stessi ragazzi, altre volte con ragazzi nuovi”.

Scuola Prestigio: festa di Natale per chi è lontano da casa

Alla festa di Natale della scuola Prestigio non potevano mancare i dolci della tradizione natalizia fatti in casa e offerti in un mercatino di beneficenza e naturalmente tantissimi regali per tutti i bambini “Anche quest’anno siamo riusciti a trasmettere lo spirito natalizio e gli auguri di  buon Natale e di felice anno nuovo con  l’auspicio che ci sia pace sia per tutti i popoli in mondo”conclude Iryna.
“La Festa è stata organizzata grazie alla collaborazione della scuola ucraina prestigio con UNICEF, la Fondazione AVSI, ente Tabor International, Associazione Salvamamme e con la Parrocchia Santa Maria delle Grazie in Trionfale,” spiega Tetyana “ringraziamo tutti ragazzi, bambini, genitori ed insegnanti per la sinergia creata. Natale è una Festa di famiglia. Speriamo di aver trasmesso affetto e di aver creato uno spirito di festa per tutte le famiglie di immigrati e profughi ucraini che vivono a Roma, lontano dalla loro casa”.

Foto e testi di Alessandro Guarino

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