Welcome Net un nuovo itinerario per i migranti di passaggio in città, un percorso di prima accoglienza che si dipana dalla stazione Tiburtina arriva, per alcuni, nei pressi di villa Borghese alla Welcome Home, per tutti ai servizi di prima necessità indirizzati dal Welcome Center, e a quelli di seconda accoglienza di Welcome Word, a momenti di socializzazione nel territorio con Welcome Among Us dal quale poi, prevalentemente, ci si allontana chiudendo il cerchio nel ripartire da stazione Tiburtina in treno o in bus verso altre città d’Italia e d’Europa.
Welcome Net: come nasce e i destinatari del progetto
Welcome Net “Nasce da un’esigenza e da una riflessione” racconta Gianluca Bogino Assessore alle Politiche Sociali, Giovanili, Pari Opportunità e Comunità straniere del Municipio II di Roma. “L’esigenza proviene dalla natura del territorio e dalla problematica sociale rilevata. Da una parte il Municipio II è un’area di transito: la zona della stazione Tiburtina è interessata ogni anno da circa 7mila persone che la attraversano come snodo di comunicazione nel percorso migratorio. Dall’altra perché Tiburtino, San Lorenzo e Nomentano costituiscono un territorio, fra le due grandi stazioni, che comunque ha un tasso di marginalità sociale significativo che in molti casi attiene a flussi migratori di persone che sono arrivate qui in passato: più del 60% dei casi di marginalità sociale è costituito da stranieri. L’altra riflessione su cui si basa il progetto è quella di tentare di strutturare una rete a tutto tondo che copra ogni esigenza che c’è sul territorio per l’accoglienza e l’inclusione di cittadini stranieri.” prosegue Bogino “L’idea è quella di non soffermarsi nel fornire un servizio nudo e crudo, come si fa molto spesso, ma di cercare di fare un progetto che abbia la capacità di mettere insieme tutti quei soggetti del terzo settore che si occupano e hanno competenza rispetto ai servizi per cittadini stranieri all’interno del territorio del Municipio II e in generale della città. Lasciare la logica competitiva nell’affidamento del servizio a favore di un’ottica cooperativa: mettere insieme tutte le risorse che ci sono a disposizione per poter fornire il miglior servizio possibile”.
I destinatari del progetto sono i cittadini stranieri e non solo “Sono persone che hanno necessità di assistenza sociale, prioritariamente stranieri,” spiega l’Assessore Bogino “Welcome Center è un segretariato sociale di prima accoglienza ma non andremo a fare razzismo al contrario, se arriva un cittadino italiano che ha necessità non verrà respinto”.
Welcome Center: per sapere come muoversi a e da Roma
Nello spazio antistante la stazione Tiburtina, la seconda stazione della città, che ha un flusso enorme di viaggiatori, ma non ha nessun tipo di presidio sociale, ci sarà il Welcome Center, “Un centro che risponderà alle esigenze di prima accoglienza per chi arriva. Verranno fornite informazioni di base e di accesso ai servizi. Dalle informazioni legali a quelle logistiche, a tante altre ancora, un insieme di notizie utili per le persone che arrivano e non hanno nessuna consapevolezza delle caratteristiche della propria condizione”.
Welcome Home per una sosta protetta
Welcome Home copre le esigenze alloggiative temporanee. “Si tratta di una struttura emergenziale che già esiste” chiarisce Bogino “e funziona per sette, otto persone in transito alla volta. Un posto al riparo dove dormire, lavarsi, mangiare grazie al cibo fornito attraverso il progetto. Questa struttura ci dà la possibilità di non avere in strada i più fragili: famiglie con bambini, donne sole, ragazzi con traumi importanti dovuti a viaggi migratori”. Una sosta che normalmente dura pochi giorni, anche meno di una settimana, ma è capitato che ci sia chi si è fermato uno o due mesi. “Se il Municipio intercetta situazioni più problematiche allora la permanenza dura il tempo necessario per avviare il percorso di presa in carico da parte dei servizi che poi porta all’accoglienza. Welcome Home è un’opportunità per non affrontare questo percorso per strada”. Welcome Home è una sorta di cohousing, prevede operatori del progetto, in parte volontari, che fanno un’assistenza per ingresso, uscita, necessità, una presenza che non è fissa e continuativa. Gli ospiti non ricevono soldi, ma all’interno della casa c’è tutto quello del quale possano avere bisogno per il periodo in cui la abitano.
Welcome Word a supporto di chi vuole restare
C’è poi una quota di cittadini stranieri che vorrebbero rimanere in Italia e fare richiesta d’asilo o che si trova già nel Municipio. “E malgrado la maggior parte delle risorse del progetto siano indirizzate sulla prima accoglienza si pone anche il tema di chi resta” spiega Gianluca Bogino “A questo tipo di utenza si rivolge Welcome Word: servizio di seconda accoglienza con una particolare attenzione alle donne straniere che gravitano sul Municipio II, ai minori e ai MSNA. Lo scopo in questi casi è quello di offrire percorsi di formazione linguistica, informatica, professionale e di orientamento al lavoro, il tutto volto a rafforzare i soggetti coinvolti”.
Welcome Among Us: “L’arte che include” è il primo evento organizzato
Indispensabile creare occasioni di incontro fra gli abitanti del territorio e i cittadini stranieri per superare discriminazioni e reciproche paure. A tale proposito si organizzeranno eventi culturali e attività formative e informative volte alla socializzazione, alla sensibilizzazione della comunità locale e allo sviluppo di una cultura condivisa della solidarietà e dell’intercultura.
“L’obiettivo è la costruzione di un rapporto con la comunità che si trova ad accogliere il cittadino di origine straniera e dall’altro di cercare di rendere la comunità sempre più sensibile rispetto a questi temi”.
“L’arte che include” è il primo evento organizzato nell’ambito di Welcome Among Us, si svolgerà venerdì 22 marzo dalle 11 alle 13 nell’Aula Magna dell’Istituto comprensivo Regina Elena, a via Puglia a Roma “l’iniziativa vuole sensibilizzare e informare non solo il popolo migrante, le comunità ma anche gli italiani e soprattutto i giovani” racconta Angela Scalzo di SOS Razzismo che ha organizzato la manifestazione.
“L’arte che include”, in linea con gli obbiettivi di Welcome Among Us, ha coinvolto le ultime classi dell’Istituto Regina Elena: sono stati organizzati tre laboratori ai quali hanno partecipato centoventi ragazzi. “Siamo convinti che la cultura sia la chiave atta a promuovere una reale condivisa e consapevole accoglienza fra autoctoni e immigrati,” ha spiegato Angela Scalzo “Nel progetto c’è stato un coinvolgimento attivo dei ragazzi non tutti nati in Italia, tra loro ce ne sono alcuni che hanno vissuto il dramma dello sbarco. Il pubblico che assisterà all’evento sarà composto dagli alunni di alcune classi dei licei Tasso e Righi.
Sono tre gli artisti che hanno partecipato al progetto e che in questa occasione hanno utilizzato l’arte per raccontare il fenomeno migratorio: il pittore Paolo Ferroni che ha rappresentato il viaggio dei migranti attraverso il deserto e il Mediterraneo, la scultrice iraniana Mariam Pezeshki che non è solo un artista, ma anche un’attivista di Donna Vita e Libertà sarà presente con alcune sculture di denuncia, soprattutto figure di donne e Antonella Brindisi, poliedrica artista impegnata per i diritti umani, che reciterà brani legati all’essere migrante. Spetterà a un musicista, perché la scuola è anche a indirizzo musicale, accompagnare con il pianoforte la rappresentazione e l’esposizione dei quadri.
“Il tema delle migrazioni è presente nella vita quotidiana ed è importante che i ragazzi lo conoscano e vengano sensibilizzati e coinvolti perché il futuro è nelle loro mani e l’arte è lo strumento giusto perché non ha confini” ha concluso Angela Scalzo.
Welcome Net: organizzazioni coinvolte
“Speriamo di attivare tutte le attività in qualche mese e poi che continuino per 4 anni” dichiara l’Assessore Bogino, “Finora ne sono partite già alcune: Welcome Home e questa settimana ci sarà il primo evento nell’ambito di Welcome Among Us. Come Municipio II stiamo finendo i lavori di ristrutturazione al Welcome Center”. Gli enti e le associazioni che collaborano con il Municipio II nel progetto sono: “CivicoZero che si occupa di MSNA, Baobab di migrazioni in transito, Società Cooperativa Sociale Ambiente e Lavoro e Obiettivo Uomo sono cooperative che gestiscono servizi all’interno della città e hanno un notevole know how gestionale, Sos Razzismo è un’associazione culturale che lavora per i migranti, Piuculture racconta sul suo giornale i migranti e gli stranieri e fa formazione”. Insieme questi enti e associazioni stanno sviluppando le schede di accesso, la documentazione, l’organizzazione del servizio in attesa che, a breve, finiscano i lavori.
“È un progetto, in buona parte realizzato con fondi pubblici, che nella prima fase è sbilanciato più sui servizi e l’accoglienza e cerca di tenere dentro anche i temi, dell’integrazione e del cambiamento culturale, necessari a rendere agevoli e possibili i primi due. E l’idea è che il Welcome Center diventi in qualche modo anche uno spazio culturale aperto alla cittadinanza.” spiega in conclusione Gianluca Bogino.
Natascia Accatino
(20 marzo 2024)
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