Sbarchi e accoglienza: i dati cosa dicono davvero

Aumento esponenziale dei migranti, attacco all’Italia, così oggi 28 marzo, titolano in prima pagina alcuni dei maggiori quotidiani nazionali. Certamente i numeri degli arrivi dal 1 gennaio 2023 sono importanti, 26.927 sbarchi, se si confrontano con gli sbarchi degli stessi mesi del 2022 dove furono 6.543 e del 2021: 6.334.

Sbarchi e accoglienza: i dati di oggi non bastano

Ma fermarsi a questi numeri distorce la situazione reale e crea allarme eccessivo su una realtà che sarebbe necessario guardare non con un’ottica di emergenza, ma con la volontà di affrontare l’arrivo dei migranti con cognizione di causa e lungimiranza andando oltre la prima accoglienza.
Se si allarga l’intervallo temporale al di là degli ultimi tre anni ci si accorge che il picco negli sbarchi risale al lontano 2016 quando gli arrivi via mare furono 181.436, diminuirono già nel 2017 quando sbarcarono in Italia 119.360 migranti. Il numero degli arrivi si ridimensionò notevolmente negli anni successivi sia per la stretta dovuta ai Decreti sicurezza, tramutati in legge n.77 dell’8 agosto2019, che per la pandemia quando gli arrivi si attestarono a poco meno di 80mila sbarchi nel 2020 e a 78.421 nel 2021.  Ampliando l’orizzonte temporale quindi, gli oltre 26mila sbarchi di oggi potrebbero ancora considerarsi in linea con gli arrivi pre-pandemia, quando il massimo picco di 181.436 persone sbarcate nel 2016  era pari allo 0,3% su una popolazione come quella italiana di 60 milioni di abitanti.

Oltre gli sbarchi i numeri dell’accoglienza

 L’altro dato che è importante evidenziare per comprendere la reale portata degli sbarchi è quello relativo alle presenze nel sistema dell’accoglienza, ricordando tra l’altro che per alcuni l’Italia è solo un paese di transito.

2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
Sbarchi 153.842 181.436 119.360   23.370  11.471  34.154 67.477
Presenti nell’accoglienza 103.792 176.554 183.681 135.858  91.424  79.938 78.421
Posti disponibili       169.471 120.826 101.302 97.670

Fonte dati: Ministero dell’Interno      

Recentemente Action Aid ha raccolto in un report i dati relativi all’accoglienza negli anni dal 2018 al 2021. Emerge che, in quel periodo sono restati disponibili, cioè non utilizzati, nel sistema di accoglienza dai 33.613 posti nel 2018 ai 19.249 nel 2021, con un oscillazione tra il 19 e il 24% . Quindi a fronte degli arrivi via mare e dell’affollamento degli spazi nei porti di sbarco, il sistema dell’accoglienza ha avuto una disponibilità del 20% che rimane inutilizzata, segno evidente di un’organizzazione poco efficiente. É probabile che i posti disponibili sarebbero stati ancora di più se non vi fossero stati i Decreti sicurezza che hanno diminuito da 35 euro a circa 26 euro il rimborso erogato all’accoglienza per ciascun migrante rendendo difficile la gestione dignitosa di un servizio e l’andata a vuoto di diversi bandi  destinati all’accoglienza .

Sbarchi e accoglienza: quali sono i paesi di provenienza

Altro dato non trascurabile per affrontare preparati gli arrivi è analizzare la provenienza, e di conseguenza le motivazioni, di chi in questi anni è sbarcato sulle coste italiane: dalla presenza di governi autoritari nei paesi d’origine, alle guerre, ai rischi climatici. Appare immediatamente che i migranti provengono prevalentemente da un numero di paesi limitato e dalle problematiche evidenti.

2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023*
1 Nigeria Guinea Eritrea Tunisia Bangladesh Costa d’Avorio Egitto Costa d’Avorio
2 Eritrea Nigeria Tunisia Algeria Algeria Tunisia Bangladesh Guinea
3 Guinea Bangladesh Nigeria Iraq Costa d’Avorio Guinea Tunisia Pakistan

Fonte dati: Dipartimento della Pubblica Sicurezza                                *al 27marzo2023

 Decreto flussi: domanda e offerta non coincidono

L’inefficienza nella gestione migranti emerge anche nell’attuazione del decreto flussi: lunedì 27 marzo 2023,  è stato il click day per assumere lavoratori extra UE. In base al decreto flussi le quote disponibili erano 82.705 e alle 19.00 di lunedì erano state già inviate oltre 240 mila domande.  Non una novità, ma una situazione simile a quella dell’anno scorso quando i posti disponibili erano 69.700 e le domande furono più di 200mila, segno che il meccanismo di inserimento dei lavoratori extra-UE che va ripensato.

Sbarchi e accoglienza: non emergenza ma realtà duratura

Sono passati dieci anni dal 3 ottobre 2013 quando morirono in mare, al largo di Lampedusa, 368 migranti, anche allora questa tragedia procurò commozione in Italia e in Europa, ma non bastò a far decollare una politica comune europea sull’immigrazione. L’auspicio è che l’indignazione suscitata dalle morti di Cutro, e non solo, porti finalmente il Governo e l’Europa, lontano da scelte identitarie, a varare misure concrete per governare le migrazioni che non sono un’emergenza, ma una realtà duratura e probabilmente anche un’opportunità. L’obiettivo dovrebbe essere anche la tutela dei diritti, a partire da quello di una vita migliore, per chi non ha avuto la fortuna di nascere dalla parte “giusta” del mondo.

Nicoletta del Pesco
(28marzo 2023)

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