La protesta alla Sapienza: gli studenti contro il ddl sicurezza.

Sono stati molti gli interventi che hanno animato la protesta contro il ddl sicurezza di ieri 16 novembre, tenutasi presso l’aula magna della facoltà di Lettere e Filosofia dell’università La Sapienza di Roma.

Rete a pieno regime contro il ddl sicurezza

La manifestazione, che ha visto l’appoggio di numerosi ospiti, è stata organizzata dalla “Rete a Pieno Regime” organizzazione studentesca nata con l’intento di  costruire un’opposizione al Governo in carica e con la volontà di far sentire la voce di chi si oppone alla svolta autoritaria che l’Italia sta intraprendendo.
Nel corso dell’iniziativa è stato annunciato che il prossimo 14 dicembre,  giorno dell’ipotetica approvazione in Senato del ddl in questione, si terrà una manifestazione di protesta.
“L’obbiettivo che abbiamo qui oggi, è quello di organizzare un’opposizione larga, plurale e determinata a questo ddl, creando una resistenza democratica e giusta

La giornata di protesta

Il senso di partecipazione ha investito ogni fascia di età, gli studenti sono affiatati, gli adulti pensierosi, si discute e ci si confronta sulla minaccia per la democrazia contenuta i questo Disegno di Legge che, come scritto sul manifesto di invito all’evento: “mira a reprimere chi difende l’ambiente e lotta per il diritto alla casa, restringendo lo spazio di azione dei movimenti sociali. Attacca il diritto di sciopero, anche nelle sue forme storiche. Introduce la custodia per donne incinte o con figli piccoli”. Si intensificano così le misure repressive verso i cittadini e si rischia l’impunità per forze dell’ordine.
La mattinata è lunga, gli interventi tanti, il primo ospite di spicco a prendere la parola è il fumettista romano Zerocalcare: “Questo ddl sicurezza arriva a mettere un cappello definitivo sulla possibilità di dissenso in questo paese, almeno che non si tatti di esprimerlo su internet, su piattaforme private di miliardari che ti bannano se scrivi  genocidio”
Si continua poi con le parole dl’ex senatore, sociologo e scrittore Luigi Manconi: “I ddl sicurezza si inseriscono in un clima culturale che richiede un esame feroce delle implicazioni sociali di questi decreti. Bisogna lavorare sul senso comune, sulla mentalità, per impedire che vinca un’ideologia autoritaria. Dobbiamo opporci alla “cosizzazione”, alla disumanizzazione delle persone.”
Sono molti infatti gli articoli del ddl, che se approvato dal Senato, prevederebbero la reclusione, anche fino a molti anni in alcuni casi, per la resistenza anche passiva agli ordini impartiti dai publici ufficiali. “Chi è accusato di resistenza a pubblico ufficiale all’interno di una manifesttazione, che è uno dei reati più comuni nel percorso di un attivista rischierà fino a 25 anni di carcere.” dice durante il suo collegamento  l’europarlamentare Ilaria Salis.
Invece sulle parole di Del Mastro, Nicola Fratoianni  “Sono parole orribili, che cos’è? il piacere delle tortura? che cos’è un uomo di governo che dice “per me è un intimo piacere far vedere come togliamo il respiro a chi sta dietro quel vetro”. Vorrei che tutti, a prescindere dalla posizione politica riflettessero sulla violenza di queste parole.”
Parole, discorsi e pensieri di violenza che evidentemente si ripercuotono anche sulla stesura delle leggi che poi vengono proposte, e questo ddl sicurezza ne è un esempio.

Ddl sicurezza, le misure anti immigrazione

Una importante fetta della discussione è stata dedicata agli articoli che riguardano l’immigrazione, ovvero il diciannovesimo,  che tra i vari punti prevede anche “la reclusione da uno a sei anni per chi  mette in atto atteggiamenti di resistenza, anche passiva rispetto agli ordini impartiti, durante il trattenimento o la permanenza in una delle strutture di accoglienza (CPR).”
Ed il ventunesimo, che utilizzando la lotta al “contrabbando dei tabacchi” intende assegnare al Corpo della guardia di finanza anche la funzione di “sicurezza del mare in via esclusiva,” compresa quinidi, anche “l’attività di prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare.“
Prevedendo inoltre, “l’estensione della pena del rifiuto di obbedienza e degli atti di resistenza o violenza”, tutela che verrebbe messa in atto anche qualora le condotte in questione dovessero provenire da navi straniere.
“Si colpevolizza la povertà, le minoranze etniche, i migranti, si vuole privare questi ultimi addirittura delle schede telefoniche per isolarli e controllarli, violando il principio costituzionale dell’uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge e creando una gerarchia sociale tra cittadini di serie A e serie B” dice nel suo intervento, uno dei ragazzi che prende la parola durante la mattinata.

Enti partecipanti

L’evento ha attirato la partecipazione di lavoratori, studenti, ed interessati da ogni parte d’Italia, tra le associazioni più importanti che vi hanno aderito ci sono: Centri sociali del Nord-Est – FIOM CGIL – FLC CGIL – Collettivo di Fabbrica GKN – ANPI Provinciale Roma – Alleanza Verdi e Sinistra – Studenti indipendenti – Movimento Studenti Palestinesi in Italia – Articolo21 – Rete degli Studenti Medi.

Ecco il testo del ddl sicurezza.

Lorenzo Pugliese, Alessandro

Masseroni, Luciana Scarcia

(17/11/2024)

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