Povertà educativa minorile: il Fondo cancellato dalla Legge di Bilancio 2025

A fine aprile 2016, Terzo settore e Governo hanno siglato un Protocollo d’Intesa per la gestione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. L’operatività del Fondo è stata assegnata all’impresa sociale Con i Bambini, società senza scopo di lucro che, nel corso degli anni, ha pubblicato numerosi bandi e iniziative, selezionando complessivamente oltre 800 progetti in tutta Italia. I progetti approvati hanno coinvolto più  di mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, rafforzando le “comunità educanti” dei territori e affrontando emergenze legate a carenza di asili nido e servizi per l’infanzia, dispersione scolastica, maltrattamento dei minori, disagio giovanile, orfani di vittime di femminicidio, inclusione dei minori stranieri non accompagnati e supporto alle famiglie in difficoltà.
Oggi, la Legge di Bilancio 2025 ha cancellato questo Fondo dopo otto anni di funzionamento, suscitando clamore nel Terzo settore poiché verrà a mancare uno strumento prezioso che ha dimostrato di avere un forte impatto sociale.

Un taglio alle misure di contrasto alla povertà

Il Governo non ha prorogato il Fondo, compromettendo l’avvio di numerose iniziative capaci di offrire un supporto reale alle comunità. Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, l’ente responsabile fin dal 2016 di dare attuazione al Fondo, ha espresso preoccupazione nei confronti dei progetti che erano previsti nei prossimi anni e che, a fronte delle recenti decisioni governative, dovranno essere cancellati. “Sono stati garantiti 800 milioni negli ultimi otto anni dai vari governi a progetti contro la dispersione scolastica, a percorsi per adolescenti e minori, che coinvolgono il mondo della scuola, il Terzo settore e le istituzioni” dichiara Marco Rossi Doria “l’emergenza che abbiamo davanti è strutturale e per questo servono risposte strutturali”. Il Terzo Settore ha lanciato l’allarme sottolineando che in Italia ci sono 1,3 milioni di bambini che vivono in povertà assoluta e che quello della povertà educativa è, di conseguenza, un problema di massa. Per affrontarlo, occorre mettere insieme risorse private e anche pubbliche e quest’ultime verranno ora a mancare. “In questi anni, grazie ai bandi di Con i Bambini, siamo riusciti a dare risposte a 500mila persone. Eppure dispersione scolastica e marginalità sociale restano fenomeni drammatici. Dobbiamo dare un futuro a questi ragazzi” riferisce Marco Rossi Doria.

Secondo il rapporto 2024 del Ministero dell’Istruzione e del Merito, più di un terzo degli studenti non completa il percorso di istruzione secondaria e l’abbandono scolastico riguarda maggiormente i ragazzi rispetto alle ragazze. La percentuale degli studenti che frequenta la prima classe di scuola Secondaria di II grado con percorso di studio regolare si attesta solamente al 68,1% e all’età di 18 anni la percentuale di studenti regolari scende al 47,0%. La percentuale degli studenti che presentano un ritardo scolastico è aumentata di 16,7 punti percentuali passando dal 30,0% al 46,7% e rappresenta un segno anticipatore per chi successivamente abbandona il contesto scolastico. A fronte di questo fenomeno in aumento, il Governo non ha previsto all’interno della Legge di Bilancio misure alternative che vadano a sostituire quelle previste dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. In questa fase di incertezza, ulteriore allarme viene sollevato dal fenomeno dei suicidi che sono ormai la seconda causa di morte tra i giovani dai 10 a 25 anni: sono questi dati diffusi dall’Associazione Telefono Amico Italia in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, la cui ultima ricorrenza si è celebrata il 10 settembre 2024. L’incidenza è particolarmente elevata tra i giovani, rappresentando la percentuale più importante sul totale dei decessi: il dato riferito ai giovani è una media di circa 500 suicidi, causati principalmente da depressione, ansia e mancanza di una prospettiva sociale futura. In questo clima di fragilità e vulnerabilità crescente, occorre una cooperazione ancora più salda tra scuola e realtà del Terzo Settore e il ripristino del Fondo che possa garantire l’attuazione di progetti educativi che possano non solo offrire un supporto educativo ma anche salvare le vite di molti ragazzi e ragazze.

Alessandro Masseroni
(22 gennaio 2025)

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