In un’atmosfera serena e rilassata, mercoledì 29 gennaio, negli spazi della redazione, ha preso il via il primo appuntamento del laboratorio di comunicazione e giornalismo sociale previsto nell’ambito del progetto “I MSNA e i nuovi maggiorenni raccontano le Comunità”, promosso da Piuculture con il sostegno dell’8×1000 della Chiesa Valdese. I ragazzi, conosciuti tramite i colloqui delle settimane precedenti, sono arrivati puntuali all’appuntamento, sorridenti ma un po’intimiditi dall’ambiente nuovo ed hanno trovato ad accoglierli la direttrice e parte della redazione forse più emozionati di loro ma felici di conoscerli e volenterosi di metterli a proprio agio, per diradare la paura, comprensibile, di affrontare una nuova esperienza e il rapporto con altri coetanei.
I ragazzi del laboratorio di giornalismo sociale
Otto, i ragazzi presenti al primo incontro: Saikou è del Gambia ed è in Italia da otto mesi, il cappuccio della felpa, inizialmente tirato su a coprire il capo, segno della sua timidezza, a fine giornata è sceso al suo posto, cioè sulle spalle. Mohamed A. è egiziano ed è invece arrivato da due anni, nel colloquio iniziale racconta che vuole frequentare il corso per migliorare il suo italiano, studia e non ama stare senza fare niente. Zakaria, palestinese, è arrivato a Roma da un anno e mezzo, passando dalla Grecia; frequenta un corso per diventare parrucchiere, anche lui desidera migliorare la conoscenza della lingua italiana. Kasem viene dall’Albania ed è arrivato a Roma tre anni fa, frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico per il turismo, parla italiano con scioltezza, ha già fatto un’esperienza simile ed è interessato a ripeterla, forse per tramutarla in un progetto di vita. Oumar Ben è della Costa d’Avorio, da meno di due anni nel nostro paese, frequenta la scuola professionale per diventare un meccanico, ha già una buona padronanza della lingua e dimostra molto interesse nell’apprendere. Marian è ucraino, è in Italia dal 2013, è diplomato all’Istituto tecnico per il turismo, parla più lingue ed è in cerca di un lavoro; nel colloquio iniziale si è mostrato molto insicuro nei confronti di questa esperienza ma alla fine del primo incontro sorride e afferma che tornerà al secondo appuntamento. Mohamed Aziz viene dalla Tunisia ed è arrivato solo 5 mesi fa, frequenta il CPIA per conseguire il livello A2 di conoscenza della lingua. Hany egiziano, il più giovane, invece è in Italia da tre anni, frequenta la terza media, ama stare con gli amici ed uscire con la ragazza. Al primo incontro è assente Muhammed, gambiano, l’ultimo ad aver aderito al laboratorio, che conosceremo al prossimo appuntamento, il 5 febbraio.
I momenti del laboratorio di giornalismo sociale
Per facilitare la conoscenza reciproca e creare un ambiente giocoso, il laboratorio ha preso il via con giochi di team building di facile comprensione, come la palla lanciata al compagno dicendo prima il proprio nome e poi quello di chi l’ha ricevuta, per poi passare a prove d’intervista, a coppie: ogni ragazzo ha rivolto delle domande al compagno che gli è stato assegnato, prendendo appunti, per imparare a conoscerlo e poi saperlo raccontare agli altri. Notevole interesse ha destato, tra i ragazzi, l’intervista che il nostro redattore, Alessandro, ha fatto al nostro bravo fotografo, Alessandro G., soprannominato Sasha’, per aiutare i ragazzi a distinguerlo dall’altro, che ha mostrato come si conduce un’intervista e cosa è importante chiedere per far emergere la storia della persona con cui si parla. La fotografia è stato argomento di curiosità e di discussione con i ragazzi, che sono tutti attratti dalle possibilità che la macchina fotografica offre di poter raccontare delle storie per immagini. Dal linguaggio visivo della fotografia, narrato da Ale “detto Sasha” con grande perizia, alla propria storia personale raccontata tramite la composizione di un collage, è stato il successivo lavoro affrontato da tutti, redattori compresi, con impegno e serietà.
I ragazzi hanno composto i collages servendosi di vecchi giornali, forbici e colla e poi li hanno raccontati ai loro compagni ed al resto dell’attenta platea. Ognuno, tramite il proprio lavoro, ha cercato di esprimere le origini etniche, alcuni la religione e le idee politiche, i più i gusti e le preferenze ma anche le proprie idee ed emozioni. E’ emersa la nostalgia della famiglia lontana, il fastidio per la violenza, il desiderio di felicità e di pace, della vita a contatto con la natura, ma anche il piacere dei viaggi, di conoscere il mondo e di realizzare i propri sogni nel cassetto, come quello di diventare un calciatore, un modello oppure un dottore.
Non sono mancati momenti divertenti, come la presentazione del collage di Lorenzo, il nostro redattore che ha vissuto i suoi primi anni di vita in campagna, dove ha imparato a mungere le capre, e di relax, come la merenda. Infine, dopo aver vinto ormai la timidezza, i ragazzi hanno lasciato, in forma anonima, sulla lavagna dell’aula, dei post-it dove hanno scritto le impressione suscitate dal primo incontro: “Gioia, sono stato molto bene”; “interessante”;” E’ stato bellissimo. Divertente anche e mi ha fatto conoscere cose nuove. Quello che mi piace fare”; “E’ stato un buon tempo con voi. Grazie per tutti”. E’ emerso, insomma, uno stato generale di soddisfazione per il tempo passato insieme che ha consentito a tutti, redattori compresi, di andare via soddisfatti e piacevolmente sorpresi di come il pomeriggio fosse trascorso velocemente. Anche i più titubanti, inizialmente, come Mariam e Hany, sono andati via sorridendo e convinti di tornare al prossimo incontro.
I prossimi incontri del laboratorio di giornalismo sociale
Come è stato già preannunciato ai ragazzi, gli incontri saranno settimanali, prevalentemente il mercoledì, per una durata complessiva di cinque mesi, fino a metà maggio e, viste le premesse del primo appuntamento, si preannunciano ricchi di sorprese piacevoli e di momenti di reale interesse. Il laboratorio di giornalismo si concluderà con un evento finale durante il quale i ragazzi presenteranno i loro lavori alle comunità o ai loro rappresentanti, a studenti ed a istituzioni del territorio. Per tutto il corso si svolgeranno attività teoriche e pratiche ma anche lavoro sul campo. Accompagnati dai nostri redattori, i ragazzi parteciperanno, infatti, ad eventi culturali e religiosi di comunità straniere dove si metteranno alla prova con le nozioni di giornalismo che avranno appreso e proveranno a comporre un vero e proprio articolo, che verrà pubblicato su Piuculture. Inoltre, coloro che, al termine dell’esperienza, avranno imparato ad impostare un’intervista e a raccontare un evento, sia scritto che fotografico, potranno cogliere l’opportunità di continuare a collaborare con il giornale e far parte a tutti gli effetti della redazione.
Nadia Luminati
(3 febbraio 2025)
Leggi anche:
laboratorio di giornalismo per MSNA: aperte le candidature
Niente Paura 3: i primi mesi del laboratorio di scrittura podcast
Niente Paura 3 festa finale del lab. di scrittura e podcast di Piuculture