Dal Togo all’Italia:CEVA chiama Piuculture risponde

In questi giorni è stato firmato un protocollo di collaborazione nel quale si riconosce che l’Associazione Togolese CEVA e Piuculture vogliono sostenersi moralmente nel cammino di crescita.  Appartenenti a mondi e culture distanti, lontane nello spazio ma accomunate dallo spirito del volontariato, le socie di CEVA e di Piuculture si sono riconosciute nella missione comune di facilitare l’apprendimento delle lingue, quelle necessarie a chiunque voglia inserirsi a pieno diritto nel paese nel quale vive.

 In Togo, CEVA insegna alle donne a leggere e scrivere sia in éwé, la lingua per comunicare nella vita quotidina, sia in francese, lingua istituzionale indispensabile nei rapporti con lo stato. In Italia Piuculture aiuta i bambini bilingui, che a casa parlano lingue straniere, affinchè padroneggino bene l’italiano scolastico che per loro è seconda lingua. L’integrazione sociale si può praticare in vari modi. CEVA porta la scuola dove le donne lavorano, nei pressi del mercato; Piuculture opera all’interno della scuola pubblica, dove i bambini stranieri stanno insieme ai compagni italiani.

 Amicizia di lunga data Ci conosciamo da quando tre volontarie di Piuculture – Nicoletta del Pesco, Paola Piva e Maria Paola Profumo – hanno avuto la possibilità di andare a Lomé per collaborare con Eva e Cécile allo sviluppo della loro impresa. Complessivamente dall’Italia sono partite quattro missioni, organizzate dalla associazione Seniores Italia e finanziate da UNV (United Nations Volunteers): nel 2005, 2006, 2008, 2010. Fin dal primo incontro ci siamo accorte che la scuola di CEVA stava realizzando qualcosa di speciale, unico in città, e che le istituzioni locali non ne sapevano niente. I ministeri dell’istruzione e della formazione professionale, il dipartimento della donna, le agenzie Onu impegnate nello sviluppo del Togo, la Francophonie che ha per scopo precipuo la diffusione  della lingua francese, tutti questi enti che avrebbero potuto dare un supporto pratico alle due volontarie, erano all’oscuro della loro esistenza. Utilizzando le credenziali di volontarie UNV, abbiamo dedicato la prima missione ad allacciare molteplici legami tra CEVA e le istituzioni togolesi. Abbiamo scritto una breve brochure e ci siamo messe in cammino per uffici, in cerca di contatti. Ad ogni nuova presentazione il discorso si andava perfezionando, come pure il gioco di ruoli tra noi. Noi italiane facevamo la parte delle straniere meravigliate: “ma come, davvero lei non conosce la scuola di francese nel Grand Marché? Le manca qualcosa, dovrebbe andare a vederla”. Destata l’attenzione dei nostri interlocuotri, Cécile illustrava le attività mostrando le foto,  Eva fissava gli appuntamenti per le visite in loco.

 Era come andare a pesca. All’uscita da ogni incontro commentavamo il risultato, felici quando ci sembrava di aver pescato “un gros poisson”. Alcuni contatti sono stati davvero fruttuosi; il dipartimento per l’alfabetizzazione ha aperto CEVA ai programmi di aggiornamento continuo per formatori degli adulti e – di seminario in seminario – le due volontarie togolesi hanno potuto raffinare le competenze didattiche. La Francophonie ha regalato quaderni e sussidiari. La missione 2006 si è concentrata sull’allestimento del laboratorio di cucito, quella del 2008 sulla comunicazione coi media e gli imprenditori locali. Nicoletta del Pesco si è dedicata ai contatti con radio e televisioni, che hanno mandato in onda interviste e filmati. La visibilità mediatica di CEVA ha la spinta per far nascere una rete di associazioni di volontariato dedite all’alfabetizzazione, che prima non c’era a Lomé. Ora sono in tanti a  coordinarsi e a premere sulle istituzioni, similmente a quanto è avvenuto a Roma con Scuolemigranti. Durante la missione 2010 abbiamo scritto la storia di CEVA che è stata distribuita ai vari stakeholders; abbiamo vissuto con le allieve la festa di consegna dei diplomi, siamo andate a casa di Eva e Cécile. Le due togolesi hanno cominciato ad appassionarsi agli sviluppi di Piuculture, periodicamente informate da Paola e Nicoletta e stanno perfino imparando un po’ di italiano. Internet a Lomé è spesso in panne, ma i cellulari costano poco: il flusso di affetti e notizie continua spedito.

Quando a gennaio è arrivato il messaggio “la scuola è andata in fumoabbiamo inviato un po’ di denaro per ricominciare. Sapendo che i soldi servirebbero ben poco, se tra noi non ci fosse un’intesa profonda. Il protocollo di mutuo aiuto che ora firmiamo, va a codificare il capitale di fiducia accumulato negli anni. La buona notizia è che le allieve si stanno affezionando alla nuova sede e i corsi hanno ripreso a pieno regime.

 CEVA – Maison de la femme Lomé Nicole Attiogbé A. Sépopo, Presidente, insegnanteEva Biam Akpédjé, Amministratrice, sarta professionale, insegnante volontariaCécile Combey Tevigan Labilé, vicepresidente, sarta professionale, insegnante volontariacevackobi@yahoo.fr