Progetto AGIRE, il disagio condiviso di giovani e stranieri

agire 2Un anno e mezzo di progetto AGIRE, ovvero di Azioni Giovanili d’Integrazione di Risorse ed Esperienze, questo l’oggetto dell’incontro di venerdì 14 marzo a Formia, in provincia di Latina. L’Associazione Insieme Immigrati, parte della Rete Scuole Migranti, è stata capofila del progetto, realizzato con l’Associazione “Arcangela Tarabotti”. La provincia di Latina dimostra così, ancora una volta, un crescente potenziale di aggregazione e di rete, fatto che risponde anche all’incremento del numero di stranieri sul territorio, realtà che esige una risposta differente e strutturata.

Il progetto AGIRE ha infatti convogliato le risorse e le azioni di sei comuni e diverse associazioni “abbiamo aderito come Comune al progetto AGIRE perché, purtroppo, il disagio, comunque sia declinato, che riguardi italiani o stranieri, è un fenomeno trasversale che interessa tutta la cittadinanza”, ha evidenziato Eliana Talamas, assessore alle politiche sociali, alle politiche giovanili, allo sport e alle pari opportunità del Comune di Formia. Speculare è l’intervento dell’assessore alle politiche sociali del limitrofo Comune di Gaeta Sabina Mitrano, la quale pone l’accento sull’importanza della costituzione del tavolo di concertazione tra le associazioni affinché “i progetti sociali promossi dal Comune possano trovare immediato e pratico riscontro, ed il progetto AGIRE procede esattamente in questa direzione”.

agire 3A mediare l’incontro è stata la presidente dell’Associazione Insieme Immigrati Italia, Maria Grossi la quale ha ribadito, “oggi più che mai bisogna occuparsi degli immigrati perché sono gli ultimi, e sono fermamente convinta che occupandosi di questa categoria si migliori l’intera scala sociale. E soprattutto credo che lo straniero sia una forte potenzialità del territorio, e possa attivamente contribuirvi, se gli si lascia la possibilità”. Entrando nel merito del progetto AGIRE diversi sono stati gli obiettivi raggiunti attraverso la sinergia tra Associazione ed i sei comuni del Distretto. “Innanzitutto il protocollo territoriale per l’accoglienza e l’integrazione, che è riuscito a creare una rete di scambio di competenze tra le scuole in merito all’inserimento dell’alunno straniero. Il successo è stato tale che, da documento del sud pontino è diventato un modello per quello regionale!” Il secondo obiettivo è stato quello di “mappare le povertà soggettive ed oggettive. Qui il ruolo dei giovani sul territorio è stato fondamentale. Sono stati loro ad organizzarsi, riscoprendosi attraverso la condivisione del progetto. Abbiamo così riscontrato come giovani ed immigrati si trovino ad affrontare la medesima tipologia di problemi, ed anche questa deve essere una risorsa”.

L’obiettivo finale dell’incontro è dunque cercare di convogliare le forze e le energie dei protagonisti di questo disagio, giovani e stranieri, in modo tale da rendere un’opportunità ciò che oggi è una difficoltà.

Piera Francesca Mastantuono

(20 marzo 2014)

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