Decreto flussi 2014: 12.350 conversioni e 5.500 ingressi

Decreto flussi 2014: fissate le quote di immigrazione in Italia per lavoro non stagionale e autonomo.
Decreto flussi 2014: fissate le quote di immigrazione in Italia per lavoro non stagionale e autonomo.

Sono 17.850 gli immigrati non comunitari che saranno ammessi in Italia per lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo sulla base del decreto flussi 2014, approvato l’11 dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2014. Le domande possono essere compilate online attraverso la procedura disponibile sul sito del ministero dell’interno entro il 29 agosto 2015.

I decreti flussi sono i provvedimenti attraverso i quali viene programmata ogni anno l’immigrazione in Italia, fissando il numero di cittadini non comunitari che potranno entrare legalmente nel territorio dello stato.Gran parte delle quote previste dal decreto flussi 2014 sono destinate alla conversione di permessi già rilasciati per altri motivi. Potranno essere convertiti in permesso di soggiorno per lavoro subordinato:

  • 4.050 permessi di soggiorno per lavoro stagionale e 6.000 per studio, tirocinio e/o formazione professionale
  • 1.000 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro stato membro dell’Unione Europea

Potranno essere convertiti in permesso di soggiorno per lavoro autonomo:

  • 1.050 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale
  • 250 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro stato membro dell’Unione Europea.

Nelle quote riservate ai nuovi ingressi dal decreto flussi 2014 sono già comprese le 2.000 unità per l’Expo 2015 anticipate nel provvedimento di marzo. Le vere novità riguarderanno:

  • 1.000 stranieri non comunitari che abbiano completato programmi di formazione e istruzione finalizzati all’inserimento in Italia, secondo quanto previsto Testo unico sull’immigrazione come modificato dall’articolo 19 della legge 30 luglio 2002, n. 189.
  • 2.400 cittadini che potranno richiedere un permesso di soggiorno per lavoro autonomo purché appartengano a una delle categorie specificate nel decreto: da imprenditori disposti ad investire in Italia a esercenti di professioni vigilate o incluse negli elenchi della pubblica amministrazione, da artisti internazionali a cittadini stranieri che intendano creare “start up innovative”.

100 quote, infine, andranno agli immigrati di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.

Per l’inoltro delle domande attraverso la procedura online sono disponibili sul sito del ministero:

  • un manuale utente
  • delle FAQ
  • un servizio di assistenza che può essere contattato compilando l’apposita form di richiesta.

Le domande saranno analizzate in base all’ordine cronologico di arrivo, fino all’esaurimento dei posti a disposizione.

Sandra Fratticci (5 gennaio 2015)

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