I bambini della cartiera di Via Salaria: vitalità e passione per la scuola

IMG_8881 (1)Nella Cartiera di Via Salaria 971, la maggior parte degli abitanti sono bambini ed anche per loro era previsto lo sgombero del 29 marzo. Nella mattinata, piena di tensione, ci sono anche i bimbi all’entrata della struttura. Sono pieni di curiosità, al punto che, dopo pochi istanti di timidezza, si sono avvicinati agli sconosciuti arrivati per supportare i rom della Casa della solidarietà. Alcuni sono ignari di quello che potrebbe succedere, altri sono consapevoli e chiedono se si sa qualcosa sugli sviluppi. Le risposte dei grandi sono poco chiare dettate dall’incertezza della situazione.

Uno ad uno, Kevin di 8 anni, Pamela di 9, Marcello di 11, Elisabetta di 6 anni, raccontano: la condizione degli spazi dove vivono, la sporcizia, le punture delle zecche, i topi che fanno da padroni. “Io non ho paura dei topi” esclama Marcello facendosi forte davanti agli amici. Allo stesso momento Viola una bambina di 8 anni alza la voce in mezzo al gruppo e rivela quello che poi diranno tutti i bambini: “Vorrei avere una casa dove stare con la mia famiglia, con i miei cugini e con i miei amici”, inconsapevole del fatto che attualmente l’unica alternativa possibile è la strada.

bambini 2Poco a poco iniziano a parlare di scuola, i loro visi si illuminano. Tutti frequentano le scuole dei quartieri limitrofi Fidene e Castel Giubileo. Sono contenti di andare a scuola, nonostante le difficoltà. Ad un certo punto qualcuno tira fuori un quaderno ed una penna. A rotazione, con quella spontaneità di cui solo i bambini sono capaci, prendono lo stesso quaderno e danno spazio alla loro creatività con tanti disegni e scritte

“Mi chiamo Vanessa e ho 11 anni. Vado a scuola a Castel Giubileo. Le mie maestre sono molto brave.” Questo è quello che una ragazzina scrive sul quaderno il tutto contornato da disegni di farfalle, fiori e tanti cuoricini. Anche Simona che ha 5 anni, la più piccolina del gruppo, scrive correttamente il suo nome incorniciato da un cuore, lo mostra con grande soddisfazione e con un sorriso disarmante.

L’interesse per la scuola e la voglia di imparare che traspare dai racconti dei bambini fa capire l’importanza e l’obbligo di assicurar loro un luogo sano dove vivere, un spazio. dove non si debbano preoccupare dello sgombero. Un luogo dove possono studiare, scrivere e disegnare esprimendo al massimo la vitalità che li caratterizza.

Oggi è l’ultimo giorno delle vacanze di Pasqua ed è anche il giorno in cui doveva esserci , lo sgombero del campo. Non è stato così e domani ricomincia la scuola.

Amarilda Dhrami(31 marzo 2016)

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