Un consultorio per mamme e bambini stranieri

La chiesa di San Bellarmino su piazza Ungheria

Il Centro Welcome è un’associazione di volontariato operante a Roma, nel Municipio2, attiva dal 1989 nel settore dell’immigrazione, e, in particolare, nell’ambito del sostegno alle donne immigrate. Le attività sono prestate dal Centro Welcome in modo spontaneo e gratuito ed esclusivamente per fini di solidarietà. Il Centro si trova entrando nel sagrato della chiesa di San Bellarmino, su piazza Ungheria, sulla destra. Parliamo con Anna Nista, referente del Centro e Manuela, volontaria.

Welcome è anche consultorio e ambulatorio pediatrico?Welcome si offre soprattutto come un aiuto di consulenza alle donne immigrate in maternità. Prima eravamo anche ambulatorio ginecologico e pediatrico, ora siamo solo consultorio pediatrico, quindi per i bambini svolgiamo servizi di igiene, riguardanti il peso, la crescita, l’alimentazione. Soprattutto si cerca di lenire l’ansia delle mamme perché la maggior parte delle volte sono donne senza famiglia che hanno semplicemente bisogno di consigli su come allevare un figlio.

Dunque erogate servizi sociali più che sanitari… riscontrate una regolarità di problematiche o sono sempre diverse?Sì, c’è il centro di ascolto, il consultorio pediatrico, i corsi di italiano, le iniziative di sostegno e le attività di informazione e cultura. Soprattutto il nostro è un servizio informativo. Che poi è la prima problematica: spesso queste persone sono totalmente all’oscuro dei servizi che sono dedicati a loro. Quindi il nostro compito è dirgli dove andare e cosa fare in determinati casi. Poi dai volontari raccogliamo ogni tipo di cosa che possa servire ai bambini, dai pannolini, agli abiti, agli omogeneizzati. Spesso le mamme portano i bambini anche solo per un po’ di tosse. Talvolta è capitato che avessimo consigliato il ricovero e indirizzato al presidio più adatto, ma la maggior parte delle volte notiamo un’ansia eccessiva data probabilmente dalla condizione di solitudine. Queste donne chiedono soprattutto ascolto e consigli. Il problema maggiore e ricorrente è proprio quello della solitudine, della ricerca di conferme.

Chi sono i vostri utenti?Vanno a ondate, non ho mai capito perché. Prima erano molti africani, poi sudamericani soprattutto dal Perù e dall’Ecuador, ora molte persone dall’Etiopia che sono anche richiedenti asilo, bulgari, tanti filippini, e poi rumeni, indiani e dello Sri Lanka, ma quest’ultime sono comunità molto autonome che si organizzano da sole in reti di solidarietà.

Da che zone di Roma arrivano?Da tutto il territorio del comune in generale, spesso vengono indirizzati qui dalla Caritas e dalle case-famiglia (*“comunità di tipo familiare con sede nelle civili abitazioni”, secondo decreto del 2001, la cui finalità è l’accoglienza di persone con problematiche fisiche e psico-sociali).

Come sanno del servizio?C’è un volume tascabile pubblicato e distribuito ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio “Roma. Dove dormire, mangiare, lavarsi” in cui compare anche Welcome, comunque è soprattutto attraverso il tam tam che si diffonde l’informazione.

Alice Rinaldi(6 gennaio 2011)