Un ponte ciclabile, ludico come il circo, è la location 2012 della seconda edizione di Apripista, Festival del Circo contemporaneo di Roma. La rassegna, per la direzione di Gigi Cristoforetti, inaugurata il 14 aprile 2012 e si terrà fino al 22 aprile, in concomitanza con la Settimana della Cultura – musei aperti in tutta la città. La collocazione dello Chapiteau – il classico tendone da circo – scelta per quest’anno, sarà su un argine del Tevere: sotto il cosiddetto Ponte della Musica – il ponte progettato dallo studio londinese Powell-Williams – che collega le due sponde del fiume tra il Foro Italico e il quartiere Flaminio, nel cuore del Municipio II.
Si è iniziato sabato 14 aprile alle ore 18.30 con la festa inaugurale e un’esibizione dell’equilibrista francese Didier Pasquette, cheattraverserà il Tevere su una fune d’acciaio, dal lato del Foro Italico verso piazza Gentile Da Fabriano. Non saranno le Torri Gemelle attraversate da Philippe Petit nel 1974, ma l’evento è sicuramente suggestivo. Non a caso Pasquette fu allievo di Petit. Una performance di collegamento, simbolo di una manifestazione che, attraverso un’intensa “ricerca di arte contemporanea”, intende creare una serie di altri collegamenti: tra una sponda e l’altra, “tra il nord e il sud – con Roma al centro -, tra arte circense e installazioni artistiche, tra il dentro e il fuori – lo chapiteau”.
Si è proseguito la sera, alle ore 20, con la prima italiana di Nord/Sud del BurenCirque, (con repliche da domenica 15 a mercoledì 18 aprile alle ore 21). Una riflessione sui rapporti tra Nord e Sud, “sugli elementi materiali e umani che, trasportati da Nord a Sud e da Sud a Nord, assumono significati differenti e valori sconosciuti che possono generare affinità o incomprensioni”. I circensi sono due funamboli, un artista volante, una contorsionista, il marionettista Grégoire Vissého dal Benin e un gruppo di musicisti con la cantante Hawa Sissao dal Burkina Faso. Dopo il teatro danzante di Serge-Aimé Coulibaly, da poco presentato all’Auditorium, il Burkina Faso si sta affermando come un paese culturalmente emergente. L’artista visivo Daniel Buren ha ideato la scenografia e gli spazi, composti da oggetti incontrati nei sui viaggi in Burkina e Mali: le zanzariere dividono il palco in quattro settori, offrendo quattro diverse visioni, “velate”, a seconda di dove si è seduti, le bacinelle gialle e verdi di plastica riciclata che anch’io incontrai in Senegal, gli ombrelli a righe bianche e rosse, suo motivo ricorrente e motivo di Apripista. La direzione del circo è affidata a Fabien Demuynck, già curatore di Et Qui Libre.
Dall’Apripista al chiudipista, dal Nord/Sud al Nord. Face Nord della compagnia Un loup pour l’homme, franco-canadese, chiuderà il Festival sabato 21 e domenica 22 alle ore 21. Lo spettacolo mette in gioco, il gioco come “libertà di movimento” – da Callois, Des jeux et des hommes -, gesto acrobatico e gesto sportivo, l’architettura e la scultura. “La compagnia è impegnata a difendere una visione dell’umanità intesa come un insieme di esseri sociali, tanto diversi quanto dipendenti gli uni dagli altri”.
A.R.(13 aprile 2012)
INFO. Chapiteau Ponte della Musica, Lungotevere Flaminio – piazza Gentile da Fabriano. Biglietti 20 euro, ridotti (under 16) 12 euro. T 06 80241281. Biglietteria 892982.