Mundialido: CeIS prevale sul Sudan 7-0

 Sabato 2 giugno 2012, presso lo Stadio Atletico 2000 di Centocelle si sono fronteggiate la squadra del CeIS (Centro Italiano di Solidarietà Don Mario Picchi) e quella del Sudan.

 Il fischio d’inizio è alle 09.46 ed il CeIS si caratterizza da subito per il suo gioco prevalentemente in attacco che lo porterà, per la maggior parte della partita, a costruire azioni nella metà campo avversaria, il che palesa anche la differenza tecnica tra le due squadre. Ed infatti, già al 4’ c’è la prima rete dichiarata nulla perché in fuorigioco. Ma la squadra del CeIs ci riprova subito e al 10’ c’è l’agognato primo goal di Marchini. È il preludio del successo, i giocatori inanellano reti una dietro l’altra, fino a raggiungere il glorioso numero di 6 già alla fine del primo tempo, al 37′ con Fazio.

Il secondo tempo fatica ad ingranare a livello di ritmo nel gioco. Il CeIS è particolarmente provato e stanco mentre i sudanesi continuano a correre forsennatamente alla ricerca del punto che possa spaccare quello 0. Ed invece un altro goal al 57’ di Scenari, sancisce il risultato finale del 7 a 0.

Sostegni diversi. Mentre i tifosi sudanesi sono molto silenziosi e pacati, particolarmente partecipativi e coloriti sono quelli del CeIS i quali, oltre ai consigli tecnici urlati al di là della rete che li separa dai loro beniamini, commentano così le difficoltà derivate dall’afa estiva che è calata sul campo “Beh i sudanesi sono più resistenti al caldo, perché sò africani”, nessun buonismo politicamente corretto, solo una ricca dose di agonismo.

Perchè la squadra del CeIS al Mundialido. Il mister della squadra vincitrice, Paolo Valle, racconta orgoglioso della squadra formata dai ragazzi del Centro, e del motivo principale, oltre il gioco, per cui il CeIS sta partecipando al Mundialido “Il CeIS si è costituito legalmente come libera associazione nel 1971, per iniziativa del sacerdote Mario Picchi, allo scopo di affrontare i problemi derivanti dall’emarginazione e dal disagio giovanile e familiare. Attualmente, sono numerose le iniziative ed i progetti che il Centro sta portando avanti. Tuttavia, di particolare interesse per gli immigrati è il progetto Karibu, che s’indirizza a tutti gli immigrati di Roma e dintorni ed ha come obiettivo principale l’inclusione sociale, scolastica, professionale di adolescenti e giovani stranieri nel nostro territorio. Perciò abbiamo deciso di giocare nel Mundialido perché, potenzialmente, tutti i calciatori stranieri che vi partecipano, potrebbero avere bisogno del sostegno offerto dal Karibu.”

Calcio e lavoro nel sociale, le passioni del portiere. Omer Hassan è stato il portiere del Sudan durante la scorsa partita contro la S.C. Vaticano durante la quale si è infortunato alla mano, fattore che, stavolta, lo ha costretto in panchina. Commentando a caldo la partita appena conclusa, con spiazzante sportività afferma che “Rispetto alla scorso match siamo migliorati. Siamo una squadra debuttante e proveniamo in gran parte dal centro di accoglienza dove risiediamo attualmente, prima dell’uscita 13, sulla Tiburtina. Ciascuno di noi è in Italia da tempi diversi, io da ben 7 anni”. La guerra civile che dilania il Sudan è la ragione per cui è andato via dalla sua patria, il lavoro estivo con i disabili è la motivazione, lavorativa ed umana, che lo tiene legato all’Italia “quando lavori con i disabili dimentichi tutti i tuoi problemi, per questo mi piace farlo”.

Ed è nello spazio immaginario tra il sorriso di Omer e la contentezza del mister Valle il senso pieno del Mundialido.

Piera Francesca Mastantuono

(3 giugno 2012)